Startup o multinazionale: a chi inviare il proprio curriculum?
Non esiste, naturalmente, un’unica risposta. Un brand affermato ha sicuramente i suoi vantaggi, anche in termini economici. Ma un’azienda appena nata, in alcuni casi, può dare la possibilità di fare carriera più velocemente. Valutare i pro e i contro di ogni situazione è fondamentale per non commettere errori.
Multinazionale o startup? Azienda già molto famosa e grande o piccola realtà, magari appena nata? Sono domande a cui qualche candidato può essere chiamato a rispondere prima di accettare una nuova offerta di lavoro.
“Non esiste – precisa Emanuele Franza, director di JHunters, brand di Hunters Group specializzato in ricerca e selezione di professionisti che abbiano maturato 3-5 anni di esperienza professionale e di giovani ad alto potenziale – la risposta giusta a questa domanda che è davvero molto complessa e che richiede valutazioni accurate a seconda delle persone e dei singoli casi. In generale, io consiglio di fare un’attenta ed approfondita analisi delle aspettative per capire se sia più importante la crescita professionale, ad esempio, o se si abbia necessità di una retribuzione più alta: una realtà più strutturata offre, solitamente, stipendi più competitivi, mentre all’interno di una startup è possibile fare carriera più velocemente perché si tratta di organizzazioni con livelli gerarchici piatti”.
Quali sono, in linea generale, i vantaggi e gli svantaggi di lavorare in una startup? Il primo è sicuramente l’ambiente, solitamente giovane, dinamico e con una gerarchia più snella. Di solito, inoltre, i team sono ridotti e c’è quindi la possibilità di ricoprire più ruoli ed operare in più ambiti, ampliando il panel delle proprie competenze. Startup, molto spesso, è sinonimo di flessibilità e dinamicità. Dall’altro lato, però, meno risorse possono portare a maggiori carichi di lavoro e questo è un aspetto che va tenuto in considerazione quando si valuta una nuova opportunità professionale.
E le multinazionali? Le realtà più strutturate garantiscono una maggiore solidità finanziaria, la possibilità di lavorare con manager con maggiore esperienza da cui apprendere e una certa notorietà del brand che, sicuramente, avrà un certo peso all’interno di un cv o su un biglietto da visita. Avere un gran numero di dipendenti, però, può significare anche maggiore competizione e più difficoltà nel fare carriera e assumere maggiori responsabilità.
“Dobbiamo sempre tenere presente – aggiunge Emanuele Franza – che non tutte le startup sono destinate a diventare Facebook, ma questo non vuol dire che lavorare in una piccola realtà, magari proprio all’inizio della sua avventura, non possa essere utile per lo sviluppo futuro della propria carriera, anzi. È un modo, ad esempio, per avere una visione più ampia del lavoro (lontano dalle logiche dei singoli dipartimenti o team), per avere maggiori responsabilità ed autonomia o ricoprire, in minor tempo rispetto a contesti più strutturati, posizioni più senior”.