PNRR e Innovazione digitale nella PA
Al Digital Italy Summit 2021, i risultati della Survey sull’impatto del PNRR nelle Pubbliche Amministrazioni italiane
- Il PNRR è un’opportunità da non perdere: per l’86% del campione il Piano rappresenta un’importante occasione per promuovere nella PA le riforme strutturali da tempo auspicate.
- I benefici delle misure del PNRR percepiti nel settore pubblico sono: la possibilità di semplificare e sburocratizzare i processi (50% delle risposte); maggiori fondi a disposizione per l’innovazione digitale (45%) e promozione del ricambio generazionale (40%). Per il 32% degli intervistati il PNRR presenta però anche delle criticità.
L’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rilancia la Trasformazione Digitale della PA, con un ambizioso progetto di riforme e misure per accelerare la digitalizzazione in corso. Per indagare questo fenomeno e comprendere come le PA si stanno attrezzando per affrontare i cambiamenti attesi, Gruppo Maggioli e The Innovation Grouphanno condotto nel mese di giugno 2021 la survey “PNRR e Innovazione digitale nella PA”, a cui hanno risposto 224 Enti (Comuni, Province, Regioni, Scuole) di tutte le dimensioni.
L’indagine, che sarà presentata in occasione del Digital Italy Summit 2021, conferma che il PNRR è un’opportunità da non perdere: per l’86% del campione il Piano rappresenta un’importante occasione per promuovere nella PA le riforme strutturali da tempo auspicate. Semplificazione dei processi, cambiamenti organizzativi e integrazione/interoperabilità dei dati(indispensabile per l’applicazione del principio «once only») sono le principali trasformazioni che la PA italiana attende dal PNRR.
Serviranno però degli interventi specifici per favorire l’adozione del Piano («PA Readiness»), dal momento che per il 41% degli intervistati la PA è «Poco/Per niente» pronta a recepire il PNRR.
Parlando di trasformazione digitale, lo stato dell’arte dell’Agenda Digitale – ossia dell’attuazione di obiettivi pregressi di digitalizzazione – è considerato sufficiente dagli Enti intervistati. Il 44% dei rispondenti è «Abbastanza» soddisfatto del progresso tecnologico raggiunto dalla propria organizzazione nell’ultimo anno, contro il 23% che è «Molto/Moltissimo» soddisfatto e il 32% «Poco/Per niente». Per il 51% dei rispondenti le misure del PNRR accelereranno «Abbastanza» la trasformazione digitale della PA, mentre per il 31% il cambiamento sarà più intenso.
Il PNRR avrà un ruolo importante nel facilitare il percorso di innovazione e ammodernamento della PA. Il PNRR è visto come un driver per aumentare i servizi digitali erogati, promuovere lo sviluppo dei servizi di cittadinanza digitale e l’introduzione del principio «once only».
Cosa servirà per garantire una corretta attuazione del PNRR? secondo il 53% dei rispondenti, sarà importante avere una PA digitalmente preparata a programmare e a gestire progetti. Segue – come aspetto abilitante – il tema di un modello di governance che attribuisca precise responsabilità politiche e amministrative (51%) e la possibilità di dotarsi di una gestione integrata dei progetti e di un chiaro monitoraggio sull’andamento della spesa (entrambi aspetti indicati dal 47% del campione).
Il Piano dovrebbe inoltre essere migliorato, da più punti di vista, per portare risultati concreti e per evitare gli «errori del passato». I punti critici individuati nell’attuale approccio del PNRR sono: Governance, Competenze e Selezione del Personale, Resistenza al cambiamento, Procurement, scarso sostegno alle logiche di Partenariato pubblico-privato, mancanza di una più ampia riforma istituzionale e organizzativa, possibilità di incorrere in una dispersione di iniziative.
Anche per quanto riguarda il livello di digitalizzazione raggiunto, solo un 19% degli enti intervistati afferma che, allo stato attuale, è sufficiente per recepire bene i progetti previsti dal PNRR: per il 49% l’adozione sarà rallentata da ostacoli che ancora permangono.
“Un aspetto centrale del Piano sarà il miglioramento del rapporto con i cittadini – ha dichiarato Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group – soprattutto sul fronte della semplificazione dell’accesso ai servizi pubblici e di un migliore Citizen Journey. Alla trasformazione digitale, favorita fortemente dal Piano, è oggi riconosciuto un ruolo centrale per ottenere benefici come l’ampliamento dei servizi digitali erogati; il lancio di servizi di cittadinanza digitale (app IO, pagoPA, CIE, SPID, la condivisione di informazioni tra PA (principio “once only”). Il problema per le PA sarà come adeguarsi alla nuova rapidità di attuazione delle misure imposta dal Piano. Un ente su due afferma infatti di essere pronto ad accogliere i cambiamenti previsti dal Piano sul fronte della trasformazione digitale, ma afferma che si tratterà di un percorso di adozione lento”.
“Lavorare nel settore ICT significa operare in costante evoluzione, è uno stimolo continuo, ci si evolve con la rapidità con cui evolvono il mercato, la Società, le esigenze. – Afferma Paolo Maggioli, Amministratore Delegato del Gruppo Maggioli, che prosegue – Supportiamo gli Enti nella ridefinizione dei processi per favorire la trasformazione digitale, facendo dell’esperienza e delle competenze trasversali, che ci caratterizzano, le leve principali per essere Leader nell’offerta di soluzioni dedicate alla P.A. Oggi, più che mai, occorre un approccio pragmatico e tempestivo, è fondamentale, in particolar modo se pensiamo al PNRR. L’indagine svolta in collaborazione con The Innovation Group, rappresenta una conferma rispetto alle necessità di riforma della P.A., percepita anche dagli Enti. Sappiamo che le perplessità e le difficoltà organizzative del settore pubblico possono rallentare un processo già avviato, ma integrando competenze pubblico-private, sia in termini operativi che consulenziali, si può davvero cogliere le opportunità che il Piano ci presenta, accelerando e concretizzando l’evoluzione. La trasformazione digitale è inevitabile, non dobbiamo temerla ma guidarla e favorirla grazie allo slancio che il PNRR può apportare”.