Digital skill: le professioni e il mercato del lavoro
Si parla sempre di competenze necessarie per affrontare un mercato del lavoro sempre più complesso e in evoluzione. Si distingue tra soft skill e hard skill. Si spiega come acquisirne di nuove, di come aggiornarsi. Spesso anche in piena autonomia, ovvero al di fuori di piani aziendali che aiutino il dipendente a crescere. E poi ci sono le digital skill, spesso trasversali alle altre.
Le competenze digitali vengono suddivise dal Sistema Informativo Excelsior in tre categorie:
● la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative;
● l’uso di tecnologie digitali di base, e capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale;
● la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie (digitali) robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. ai processi aziendali, anche in linea con quanto previsto nel ‘Pacchetto Impresa 4.0’.
Le competenze digitali non riguardano solo i digital jobs, ma sono richieste ad una platea molto ampia di lavoratori, nel 2020 le imprese oltre a richiedere più di 1,9 milioni di profili in possesso di competenze digitali di base (pari al 60,4% delle entrate complessive), hanno domandato 1,6 milioni di profili con capacità di utilizzare linguaggi matematici/informatici (51,5% del totale), infine sono oltre 1 milione e 177 mila le posizioni lavorative per cui le imprese hanno richiesto la capacità di gestire soluzioni innovative (corrispondenti al 36,3% delle entrate totali).
Le professioni a cui sono richieste con un elevato grado di importanza questo tipo di competenze sono analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi, ingegneri energetici e meccanici, ingegneri elettronici e telecomunicazioni, tecnici programmatori, tecnici esperti in applicazioni, installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche, manutentori e riparatori apparati elettronici industriali e di misura, addetti all’immissione dati e gli addetti alla contabilità.
Queste skill risultano importanti anche per ingegneri civili e professioni assimilate, tecnici programmatori, tecnici gestori di reti e di sistemi telematici e approvvigionatori e responsabili acquisti.
Il volume “Le competenze digitali” analizza non sole le singole competenze ma anche il fabbisogno integrato di più competenze per il digitale, ossia un e-skill mix in cui due o più competenze si combinano fra di loro.
Ciò consente di cogliere e analizzare le evoluzioni in atto nella domanda di competenze delle imprese, anticipando l’impatto che nei prossimi anni potrà avere sul mercato del lavoro. Nel 2020, su un totale di entrate programmate che supera i 3,2 milioni, sono quasi 1 milione i profili professionali a cui le imprese hanno richiesto con elevato grado di importanza almeno una delle tre competenze per il digitale. Sono 475mila i profili ricercati per i quali è stata ritenuta strategica una sola delle tre competenze. Sono oltre 480mila i profili a cui è stato richiesto il possesso di un mix di due digital skill necessario per adempiere a compiti con più elevati livelli di complessità.