Digital News Report 2021: il ruolo dei media al tempo della pandemia
C’è una contraddizione profonda che riguarda il mondo dell’informazione in questo periodo di pandemia: da un lato, infatti, il settore dell’editoria tradizionale perde ancora quote di mercato (non compensate dai ricavi degli abbonamenti digitali, seppur in crescita) e dall’altro sale la fiducia nei confronti dei media da parte del pubblico. Il dato emerge dal Digital News Report 2021 di Reuters Institute nel quale si sottolinea come il particolare momento di crisi dovuto alla diffusione del Covid-19 abbia convinto i lettori del valore e dell’importanza di una informazione accurata e affidabile rispetto alla pandemia di fake news (infodemia) che ha invaso il mondo al tempo del coronavirus. Ma l’altro dato interessante riguarda il ridimensionamento dei social media (24%) come strumenti d’informazione rispetto alla stampa e ai media tradizionali (44%). Anche se le news viaggiano forte sui social soprattutto fra i giovani e le persone con un livello di istruzione più ridotto, mentre i giornalisti sono surclassati su tutte le piattaforme social dagli influencer e da fonti diverse.
I social media sono uno spazio complesso in cui navigare per le organizzazioni dei media tradizionali, si legge nel Report, che devono condividere questo spazio con una serie di altri creatori di contenuti che non hanno gli stessi principi e valori editoriali. Ma visto il tempo che le persone trascorrono sui social network – e i pericoli di false informazioni e propaganda politica – sembra ancora importante che i giornalisti e le testate giornalistiche trovino il modo di adattarsi a questi spazi più informali, soprattutto se vogliono coinvolgere persone con scarso interesse nelle notizie e nei giovani (gruppi che raramente accedono direttamente a siti o app di notizie), e soprattutto se i social media possono convincere gli editori che la piattaforma in questione offre un ragionevole ritorno sull’investimento.
E a proposito di business editoriale, il Report certifica che crescono gli abbonamenti online, in particolare nelle economie più ricche dell’Occidente, ma solo per le grandi testate giornalistiche. I piccoli editori soffrono i nuovi cambiamenti e molti soccombono ad un modello di business ormai superato. Nuovi mercati per l’informazione, invece, arrivano dai podcast che attraggono un pubblico giovane abituato ad usare smartphone e smart speaker.