Le nuove armi contro le frodi fiscali: intelligenza artificiale, network science e data visualization
Tecnologia e innovazione sono sempre più al servizio della lotta contro le frodi fiscali grazie al via libera da parte dell’Unione Europea al progetto ideato e presentato dall’Agenzia delle Entrate che punta a sfruttare tecniche innovative di network analysis, di machine learning e di data visualization. Si tratta di un finanziamento cospicuo, intorno ai 900 milioni di euro, per una iniziativa progettuale che è stata chiamata: “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy” e che vedrà anche la collaborazione del partner tecnologico Sogei.
L’iniziativa garantirà la massima attenzione alla privacy e alla protezione dei dati, spiegano dall’Agenzia, per prevenire e contrastare in tempi sempre più rapidi frodi IVA (anche intracomunitarie) utilizzi indebiti di crediti d’imposta e altre agevolazioni. Il progetto delle Entrate in tema di innovazione su strumenti e tecniche di analisi del rischio fiscale si inserisce all’interno dei programmi europei a supporto delle riforme strutturali in risposta all’emergenza Covid-19. L’obiettivo è rendere le economie della UE più sostenibili, resilienti e preparate per le sfide poste dalle transizioni verde e digitale. Ma quali sono gli ambiti di intervento del progetto?
Sicuramente l’applicazione della network science, che grazie alla rappresentazione dei dati sotto forma di reti, permette di far emergere con maggiore facilità relazioni indirette e non evidenti tra soggetti (ad esempio relazioni tra società) che possono essere correlate a schemi di evasione e di elusione fiscale difficilmente individuabili con le tradizionali tecniche di analisi. Altro ambito importante riguarda l’analisi visuale delle informazioni che, grazie all’adozione di interfacce innovative “uomo-macchina” (ad esempio modalità visuali fluide e intuitive di “navigazione” dei dati), consente di potenziare le capacità degli analisti, accelerando e rendendo più intuitivo e naturale il loro processo di acquisizione e trattamento delle informazioni rilevanti. Infine c’è l’intelligenza artificiale che, grazie all’ausilio di tecniche di apprendimento automatico (machine learning), accelera i processi decisionali, sempre sotto controllo da parte degli analisti e ne aumenta l’accuratezza e l’efficacia. L’adozione dell’Intelligenza artificiale nel dominio economico e fiscale è indicato anche nell’atto di indirizzo del MEF.
Il contenuto a cui si riferisce il progetto è l’enorme patrimonio informativo sotto forma di big data che l’Agenzia delle Entrate intende valorizzare proprio grazie alla network science, all’intelligenza artificiale e alla data visualization. Si tratta (per ogni singola annualità) di 42 milioni di dichiarazioni, 750 milioni di informazioni comunicate da soggetti terzi, 400 milioni di rapporti finanziari attivi, 197 milioni di versamenti F24, circa 2 miliardi di fatture elettroniche e oltre 150 milioni di immobili censiti.
Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, con questo nuovo sistema “si potranno prevenire e contrastare, in tempi sempre più rapidi, fenomeni evasivi ed elusivi, messi in essere mediante la realizzazione di strutture societarie e schemi transazionali anche complessi, le frodi IVA, anche intracomunitarie, l’utilizzo indebito di crediti d’imposta e di altre agevolazioni”.