Urban Center di Trieste: una sfida per il Paese
Trieste, la città italiana con il più elevato numero di ricercatori in rapporto agli abitanti (oltre 10mila), inaugura il proprio Urban Center: hub dedicato all’impresa e all’innovazione nel settore BioHigh Tech, uno spazio di scambio e confronto improntato sullo sviluppo biotecnologico, biomedicale e bioinformatico. Si sviluppa su tre piani per un totale di 2000 metri quadrati e non sarà solo un luogo di lavoro aperto e moderno, ma conterrà anche laboratori attrezzati a diversi tipi di ricerca biotecnologica, che potranno essere affittati a diversi canoni di tipo orario, giornaliero, settimanale o mensile. Ospiterà eventi di contaminazione digitale, formazione e consulenza all’avvio della giovane impresa, assieme ad eventi per i più piccoli – grazie alla collaborazione con ICGEB e SISSA – e per i ragazzi dai 15 ai 18 anni che aderiranno alle iniziative organizzate dall’Immaginario Scientifico di Trieste.
Lo spazio è stato recuperato ed attrezzato per le tante attività che vi si svolgeranno all’interno grazie ad un progetto articolato, finanziato per 4,5 milioni nell’ambito dell’Asse IV del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo della Regione Friuli Venezia Giulia, con un investimento di 1,5 milioni a carico del bilancio comunale e a contributo statale messo a disposizione dal BIC per gli interventi di ristrutturazione degli spazi e degli impianti. La gestione complessiva del polo di crescita per l’impresa verrà affidata alla Bio4Dreams S.p.A. di Milano, che grazie alla propria capacità di integrazione nella catena dell’innovazione nelle Life Sciences, supporterà lo sviluppo di nuove idee e startup e, contribuendo alla creazione di un fertile ecosistema, alimenterà e favorirà l’innovazione fin dalle sue fasi iniziali. “L’Urban Center” ha spiegato Elisabetta Borello, Cofounder VP strategy & External Relations di Bio4Dreams “rappresenta la sfida che la città di Trieste propone i suoi cittadini al nostro Paese”.
Una sfida che le altre realtà del RTI hanno già fatto propria, come Biovalley Investments, che sarà impegnata attivamente in tutti gli ambiti che definiscono l’attività dell’Urban Center: responsabile delle attività di contaminazione funzionale, coordinerà sia la creazione di network urbani, nazionali e internazionali, sia le interazioni con il mondo della finanza; si occuperà delle procedure amministrative per le startup e gestirà gli affari generali, le operation, la gestione amministrativa e tutta la parte sistemistica. Grazie alla partecipazione del Polo Tecnologico Alto Adriatico, il centro guadagna l’esperienza ormai decennale di una delle eccellenza regionali nell’innovazione e nella trasformazione digitale, che si occuperà della gestione del Fab-Lab e delle tecnologie, dell’organizzazione e conduzione delle attività al suo interno. Infine vi è RnB Gate che svilupperà con tecniche emergenti, quali l’Intelligenza Artificiale e l’High Performance Computing, modalità di supporto e sviluppo della giovane imprenditoria.
Sarà avviata tra poco la selezione delle startup e degli spin off che avranno l’opportunità di usufruire degli spazi dell’Urban Center occupando una dozzina di uffici al secondo piano dell’edificio di Corso Cavour. La partecipazione è riservata alle startup già operanti nei settori BioHighTech e HighTech che potranno presentare la propria candidatura tramite un bando a sportello con graduatoria di merito. All’interno della stessa iniziativa, finanziata tramite i fondi europei messi a disposizione dal “POR FESR 2014- 2020”, un secondo bando per i contributi a fondo perduto alle PMI già operanti negli stessi settori o in via di costituzione, per un intervento complessivo di 2 milioni di euro che verranno distribuiti a una cinquantina di imprese.