Rivoluzione digitale: la PA a portata di smartphone

 Rivoluzione digitale: la PA a portata di  smartphone

Si è tenuta, giovedì 25 febbraio, la web conference Rivoluzione digitale: la PA a portata di smartphone organizzata da The Innovation Group (TIG), nota società di servizi di consulenza e di ricerca di mercato indipendente, specializzata nello studio delle evoluzioni del mercato digitale e nei processi d’innovazione abilitati dalle tecnologie e dalla conoscenza. 
Obiettivo dell’incontro: indagare lo stato dell’arte del processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.

Spunto per la conferenza è stata la data del 28 febbraio 2021, momento topico per i rapporti di interazione tra i cittadini e gli enti istituzionali. Infatti, come stabilito dal Decreto Legge “semplificazione e innovazione digitale”(*), è la data in cui le Pubbliche Amministrazioni devono:

  • integrare nei propri sistemi informativi SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’Identità Elettronica) come unico sistema di identificazione per l’accesso ai servizi digitali;
  • integrare la piattaforma PagoPA nei sistemi di incasso per la riscossione delle proprie entrate;
  • avviare i progetti di trasformazione digitale necessari per rendere disponibili i propri servizi sull’App IO.

Durante l’evento si è cercato di dare risposta a vari interrogativi.
In prima analisi ci si è concentrati sul capire a che punto è l’integrazione di SPID e CIE come unici sistemi di autenticazione rilasciati dalle amministrazioni locali e centrali, e quali potranno essere le principali criticità che Agid (Agenzia per l’Italia digitale) e le Pubbliche Amministrazioni dovranno gestire. Inoltre, come le PA stanno cogliendo le opportunità offerte dalle misure di sostegno previste dal Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, e in che modo l’Industria ICT, System e Service Provider e Identity Provider si stanno muovendo per contribuire al cambio di passo delle PA. Infine, comprendere come questi obiettivi per il 2021 si inseriscono nei temi del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza | Recovery Plan) e, in questa fase del processo di digitalizzazione della PA, che ruolo gioca l’industria ICT.

Ricco il parterre di relatori che si sono avvicendati in tre panel moderati da Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group.
Ma procediamo con ordine andando a scoprire i singoli contributi per ognuno dei dibattiti presi in esame.

Panel #1. L’ integrazione e la standardizzazione delle piattaforme abilitanti per la PA

Francesco Paorici, Direttore Generale, AGID, si è soffermato su quali sono i vantaggi dello SPID sia per i cittadini sia per le amministrazioni. Per i primi un unico set di credenziali per accedere ai servizi digitali della PA, privacy dei dati garantita e vigilata dal Garante per la protezione dei dati personali, e una chiave d’accesso ai servizi pubblici europei. Per le seconde, invece, una riduzione dei costi di gestione dei propri sistemi di autenticazione, elevati standard di sicurezza in fase di autenticazione e accesso ai servizi, supporto alla diffusione e fruizione dei servizi digitali. 
Qualche dato: già 5.480 PA aderenti a SPID, 730 enti pubblici attivati nell’ultima settimana, in aumento i soggetti aggregatori (ora 37), importantissimi per far scalare il sistema nel territorio. 17,5 milioni è il numero di identità SPID rilasciate.
Il 90% dei Comuni ha aderito al Fondo per l’Innovazione e la digitalizzazione della PA. A breve ci sarà un’ulteriore evoluzione su servizi a valore aggiunto basati su SPID, l’obiettivo finale è la semplificazione.

Claudio Fornaro, Chief Sales Officer, PagoPA, ha sottolineato che l’App IO comincia a diffondersi sul tutto il territorio. Si registrano fino a 600 domande al giorno dalle PA per nuovi servizi ai cittadini. Nel 2020 sono raddoppiate le transazioni su pagoPA rispetto al 2019, crescita che si prevede in aumento nel 2021 grazie al supporto dei partner tecnologici. Oggi si assiste ad un vero e proprio cambio di passo, le PA hanno risposto bene ed è stata osservata molta coesione e collaborazione.

Per Simone Riccucci, Responsabile Ufficio Agenda Digitale, Comune di Modena, il processo di trasformazione digitale vissuto dalla realtà modenese nel 2020, con la complicità della pandemia, è stato una storia di successo, soprattutto in relazione all’on-boarding dei servizi sull’App IO.
Già a partire dal 2012, il comune di Modena aveva iniziato ad avvalersi dell’autenticazione federata e, proprio grazie al preesistente sistema FedERa (Federazione degli Enti dell’Emilia-Romagna per l’autenticazione), che consente di utilizzare, con un’identità digitale unica, i servizi online della Pubblica Amministrazione emiliana romagnola, il passaggio a SPID è risultato più semplice.

Maria Cammarrota e Donato Montaruli, Dirigenti Servizio Sistemi Informativi, ASL BT, hanno invece portato l’esperienza virtuosa del “CUP in tasca” dell’ Azienda Sanitaria della provincia di Barletta – Andria – Trani, prima Azienda Sanitaria in Italia ad approdare sulla Piattaforma IO grazie ad un grande lavoro di focalizzazione sulla reingegnerizzazione dei processi pensando alla user experience. Snella gestione delle prenotazioni delle prestazioni sanitarie, semplicità e immediatezza degli adempimenti in carico agli assistiti (per esempio pagamenti online, disdette, ecc.), invio agli assistiti di messaggi di reminder così da arginare il problema delle liste d’attesa infinite avvantaggiando le urgenze, sono solo alcuni esempi concreti di questa realtà sanitaria pugliese.
Qualche numero relativo al periodo dicembre 2020 – febbraio 2021: 145.000 tra prenotazioni nuove, modifiche, cancellazioni e pagamenti, 13.000 notifiche App IO comprese le notifiche di pagamento.
Per settembre 2021 è inoltre prevista l’attivazione dell’ SSO (Single-Sign-On) per consentire la fruizione di servizi fuori dall’ App IO senza ulteriore autenticazione. 

Panel #2. Piano nazionale, ripresa e resilienza: come affrontare i nodi della discontinuità

Alessandro Delli Noci, Assessore Sviluppo Economico, Ricerca Industriale e Innovazione, Politiche Giovanili, Regione Puglia, ha posto l’accento sul fatto che a governare il digitale nei comuni piccoli, siano i piccoli fornitori, e per questo motivo, la Regione Puglia ha pensato ad un Piano Regionale triennale di accompagnamento. Ha evidenziato anche che è necessario portare la banda ultralarga ovunque, anche nelle aree bianche, cioè in quelle aree prive di reti ultra broadband, dove gli investitori privati non intendono investire.

Per Alfonso Fuggetta, CEO, Cefriel, la domanda da porsi è se l’Amministrazione Pubblica sia realmente al servizio del cittadino. La sua opinione è che non ci di debba focalizzare sulla digitalizzazione di processi e certificati ma, al contrario, farli sparire. Sono necessari cambiamenti profondi per produrre una forte discontinuità con il passato. Servono azioni strutturali e coordinate di modifica del backend dei sistemi, mentre fino ad ora ci si è focalizzati sul frontend.

Secondo Francesco Raphael Frieri, Direttore Generale, Regione Emilia-Romagna, non esiste la PA, esistono le Pubbliche Amministrazioni che hanno storie diverse e strutture diverse: non è possibile fare un discorso unico. È presente anche un problema di investimento sul capitale umano, non sono sufficienti i tecnologi.

Eugenio Prosperetti, Docente Informatica Giuridica, LUISS ha affermato che è necessaria una riscrittura del PNRR. 
Un punto cardine è la questione dei documenti digitali.  Essi sono già conservati dalla PA e quindi non serve che un cittadino o un’azienda li conservino, anzi essi dovrebbero poterli richiedere ogni qualvolta se ne presentasse la necessità.
È da evitare il rischio che si vada ad applicare meccanismi digitali ad una burocrazia e a procedure non concepite in chiave digitale e non compatibili. 

Michele Gamberini, Chief Technology & Information Officer, TIM, ha dichiarato che, per completare la digitalizzazione del Paese, sono necessari tre elementi: nuove reti, nuove soluzioni (Cloud/Big Data, IoT, Intelligenza Artificiale, Cybersecurity) e nuove competenze. Promuovere lo sviluppo digitale della PA significa lavorare soprattutto su nuove reti (connessioni a banda larga) e skill digitali.
Ha aggiunto che il 61% degli italiani ritiene oggi necessario accedere quotidianamente alla rete e che il Digital Divide sarà eliminato entro il 2021. 

Panel #3. Investire su infrastrutture, competenze e cultura per liberare il potenziale dei nostri territori

Michele Bertola, Direttore Generale, Comune di Bergamo e Presidente, ANDIGEL, è dell’opinione che, se si punta realmente ad un PNRR efficace,  si deve andare a misurare gli impatti e, purtroppo, la PA tende a non farlo. Si tratta quindi di un limite non tecnico ma culturale. 
La next generation EU vuole gli impatti. La domanda che bisogna porsi è: gli  interventi che si compiono, quale impatto avranno su relazioni, ambiente e interazioni con quanto esistente? 

Secondo Idelfo Borgo, Direttore IC&T e Agenda Digitale, Regione Veneto, per parlare di trasformazione digitale è fondamentale partire dalla parola accompagnamento, ovvero accompagnare i processi di modernizzazione mettendo a disposizione tecnologie, aggregando il territorio, gestendo il cambiamento. I servizi ci sono ma i cittadini li stanno utilizzando meno, probabilmente perché tali servizi sono costruiti principalmente sulla base di esigenze interne. La trasformazione avviene tramite infrastrutture ma anche accompagnando le persone. 

Daniele Crespi, Responsabile Sviluppo Servizi Innovativi ed eGov, Gruppo Maggioli, è dell’idea che sia necessario un forte cambio culturale per rendere condivisibili e accessibili i dati della PA, utilizzandoli per fare analisi, misurazione e politiche.
Per quello che riguarda la diatriba tra frontend e backend, i primi hanno reso possibile, in emergenza, la fruizione di servizi da remoto, ma per essere realmente utili devono avere dietro sistemi che si parlino.

Per Valeria Fascione, Assessore Ricerca, Innovazione e Start up, Regione Campania, esistono alcuni importanti princìpi di fondo: continuità su quanto già fatto, integrazione di risorse, programmi e strumenti, concentrazione sugli interventi, convergenza verso obiettivi, anche di sostenibilità. È necessario investire in digitale, infrastrutture, competenze e cultura, ed è  significativo l’accompagnamento dei comuni, da parte della regione, verso la digitalizzazione.

La visione di Atos, azienda in cui Simonetta Moreschini riveste il ruolo di Executive Partner Public Sector, e Central Government, è che la tecnologia sia uno strumento ‘human-centric’ che unisce persone, business e tecnologia stessa. Automazione, semplificazione ed efficienza rappresentano i punti chiave per la digitalizzazione della PA ed è essenziale eliminare attività ripetitive e time consuming. 

Ha chiuso gli interventi Sauro Del Turco, Responsabile Attuazione Agenda Digitale, Regione Toscana, per il quale serve accelerare sulla banda ultralarga. Si rivelano essenziali le infrastrutture abilitanti quali data center, cloud, piattaforme. Ottimizzazione a livello regionale significa facilitazione a livello nazionale. Punto chiave è la capacità di definire azioni per la digitalizzazione, investire bene i fondi europei ed essere vicini al territorio.

Conclusioni

Cercando di individuare alcuni concetti chiave che possano riassumere i preziosi e consistenti interventi dei relatori, uno su tutti è quello della semplificazione.  L’obiettivo di una trasformazione così importante non può prescindere dal rendere i processi snelli e agevoli sia per chi eroga il servizio sia per chi ne usufruisce.
Per semplificare in modo efficace occorre lavorare sulla cultura legata al cambio di mentalità, ‘ascoltando’ il contesto, interagendo con esso e ponendosi domande sull’ impatto delle azioni. Ma non solo, è necessario anche capire che non è possibile parlare di innovazione se si lavora solo sul rendere digitale ciò che prima era analogico. Occorre un cambio di passo. E ancora, non va trascurato il ruolo rilevante dell’accompagnamento alla trasformazione digitale investendo su infrastrutture tecnologiche e su competenze tecniche e trasversali adeguate.

(*) Fonte: https://innovazione.gov.it/dipartimento/focus/linee-guida-decreto-semplificazione/ [Sito web del MID Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale]

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