Un concorso per il Miglior mollusco dell’anno
Nell’ultima settimana io e la mia giovane collega abbiamo organizzato una campagna social per far vincere uno strano esemplare di cozza sotterranea al concorso per il “Mollusc of the Year 2021”. Può sembrare una barzelletta e invece è una bella descrizione del lavoro di divulgatrice scientifica in una università.
Tutto ha inizio con la mail di un professore, in cui segnala che una cozza studiata da un ricercatore dell’Università di Trieste è arrivata in finale a un concorso indetto dal Museo di Storia naturale di Francoforte, scelta tra ben 120 candidati.
Questa è la protagonista di questa storia:
Congeria kusceri è l’unico mollusco bivalve sotterraneo a essere conosciuto nel mondo. Vive in grotte carsiche sotterranee della Croazia e della Bosnia-Erzegovina. È un relitto evolutivo del Miocene, unico della sua specie a essere sopravvissuto in questi ultimi cinque milioni di anni, ma oggi a rischio estinzione, in quanto particolarmente soggetto alle alterazioni che le attività antropiche stanno progressivamente portando nelle acque sotterranee.
Tra gli altri candidati ci sono l’argonauta Argo, un bellissimo polpo, e delle lumache con i gusci straordinariamente colorati che vivono sulle coste cubane. Come si può far vincere una cozza, e quindi come può l’Università di Trieste sostenere questa candidatura?
Se non si può puntare sulla bellezza, abbiamo pensato, puntiamo sulla simpatia. Lavorando con i social media, si impara presto che una bella foto, ben composta, con dei bei colori, fa metà del lavoro. Le persone vedono la foto e, solo successivamente, vedono il testo e magari lo leggono. Nel nostro caso, senza nulla togliere alla Congeria kusceri a cui ormai siamo affezionate, dovevamo invece lavorare sul testo e sulle parole.
E una cozza si presta facilmente a battute e slogan simpatici: insomma, finalmente un concorso dove può vincere la più simpatica!
Dopo aver raccolto tutti i materiali sul concorso, sui ricercatori coinvolti e sul mollusco, abbiamo iniziato a lavorare sui testi. Un’altra regola dei social è che bisogna adattare il contenuto al contenitore: LinkedIn, per esempio, vuole un testo più professionale e formale, mentre su Instagram ci si può permettere di essere pop, di usare emoticon, di fare battute.
Abbiamo creato testi per LinkedIn, Facebook e Instagram e pensato a testi più brevi per dei tweet (in italiano e in inglese) e per delle storie di Instagram – in questi ultimi due casi, non si tratta di creare un solo contenuto fatto bene ma di spalmare su più giorni una campagna con diversi slogan.
Guardiamo al post di Facebook: un inizio ammiccante, informazioni scientifiche nel mezzo, la presenza del ricercatore. Il post, pubblicato in una domenica mattina piovosa, è andato molto bene: ci sono stati commenti (cosa inusuale per il nostro ateneo) e ha continuato a raggiungere persone tramite like e condivisioni. Ci siamo concesse un contenuto “acchiappa like” in serata (un eccezionale tramonto color porpora) e nemmeno il tramonto – i post nuovi tendono a oscurare il precedente – è riuscito a fermare il post della cozza che stava ancora raccogliendo interazioni.
A questo punto non ci resta che fare a tutti voi la “call to action”: vota la cozza, fai vincere la più simpatica!
In palio c’è il sequenziamento del genoma della specie vincitrice, un contributo fondamentale alla genetica di conservazione e che permetterebbe di capire come la Congeria kusceri sia sopravvissuta in un ambiente così particolare ed estremo.
Si vota qui → bit.ly/CongeriaKusceri