Corsa all’adozione del cloud, perché l’Europa sta raggiungendo gli Stati Uniti
La storia è nota. Quando si parla di tecnologie avanzate, spesso le aziende statunitensi si sono rivelate un passo avanti rispetto alle loro controparti europee. Il cloud computing non fa certo differenza, con le organizzazioni americane in vantaggio rispetto a quelle europee da molto tempo. Un’analisi di Gartner del 2019 mostrava gli Stati Uniti nettamente in testa, con i Paesi di questa sponda dell’Atlantico relegati nel gruppo degli inseguitori, quando non dei ritardatari. Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate rapidamente, come spiega Paul Mackay, Vice President Cloud EMEA & APAC, Cloudera.
Secondo una ricerca di Cloudera, il 92% delle aziende dell’area EMEA prevede di spostare un maggior numero di dati nel public cloud entro i prossimi tre anni. In un contesto di crescente pervasività delle tecnologie anche negli ambiti più tradizionali, le piattaforme di gestione dei dati innovative come quelle di Cloudera accelereranno il processo, consentendo alle aziende di estrarre valore dai propri dati ovunque essi risiedano.
Partire in quarta
Il cloud è diventato la base di progetti di trasformazione digitale che favoriscono coinvolgimento dei clienti, agilità di business e vantaggio competitivo in quasi tutti i settori. Dato il ruolo che svolge nel determinare questo valore, la sua adozione precoce ha indubbiamente dato alle aziende statunitensi un vantaggio nel corso degli anni.
Perché gli Stati Uniti sono partiti così presto con il cloud? Tutti i principali hyperscaler sono aziende americane che, prima di aprirsi al mercato internazionale, si sono concentrate sull’ambito locale ottenendo una maggiore penetrazione. Amazon Web Services (AWS), ad esempio, ha lanciato il servizio di cloud storage S3 negli Stati Uniti nel 2006, quattro anni prima di sbarcare in Europa.
AWS, Microsoft Azure e Google Cloud Platform hanno potuto contare su un ampio mercato nazionale in cui crescere. All’epoca, la sovranità dei dati non era percepita come un problema, in quanto i data center del cloud si trovavano nella stessa giurisdizione della sede centrale dei clienti, a differenza dell’Europa, dove le preoccupazioni legali sui trasferimenti di dati oltre oceano persistono tuttora. Di conseguenza, le organizzazioni statunitensi hanno avuto sul cloud un notevole vantaggio iniziale.
Perché l’Europa sta recuperando?
Tuttavia, negli ultimi anni si è verificato un cambiamento. Dati recenti mostrano come il 45% delle organizzazioni europee ha acquistato servizi cloud nel 2023 – con un aumento di quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente – a poca distanza dal 48% degli Stati Uniti. Ma perché?
Mentre l’adozione del cloud rallentava e il mercato raggiungeva quasi la saturazione in Nord America, gli hyperscaler hanno aperto Data Center in Europa che sono cresciuti rapidamente, e sono stati in grado di dare seguito prontamente alle preoccupazioni legate a sicurezza e sovranità dei dati. L’anno scorso AWS ha annunciato un cloud sovrano europeo, che dovrebbe contribuire a dissipare i timori di lunga data sui trasferimenti di dati e sull’accesso da parte delle agenzie governative statunitensi di intelligence e di polizia. La Commissione europea vuole che il 75% delle organizzazioni regionali utilizzi tecnologie “cloud-edge” entro il 2030.
Il mercato europeo sta anche beneficiando dei vantaggi tipici di chi entra per secondo su un mercato: le tecnologie cloud sono più mature, i provider offrono prezzi accessibili e prodotti ottimizzati e gli ostacoli all’adozione si sono attenuati. Non adottare subito una nuova tecnologia consente di imparare dagli errori di chi è partito per primo e beneficiare di strumenti aggiuntivi per trarre il massimo valore da innovazioni come il cloud, come i servizi volti a risolvere i problemi legati ai silos e ad una governance rigorosa.
In realtà, sono poche le organizzazioni che puntano tutto sul cloud pubblico. Sebbene la migrazione dei carichi di lavoro verso il cloud pubblico comporti notevoli vantaggi in termini di costi, agilità e scalabilità, alcuni dati potrebbero dover rimanere in sede o in cloud privati per motivi di conformità, soprattutto in settori fortemente regolamentati come quello bancario. Per questo motivo, secondo ricerche Cloudera, il 68% delle organizzazioni archivia i dati in un ambiente ibrido. Un altro 72% ha un modello multi-cloud, ovvero lavora con due o più hyperscaler. Questa complessità può erodere rapidamente il valore che le organizzazioni hanno ottenuto con il passaggio al cloud.
La corsa continua
Il futuro delle aziende è sempre più digitale e quindi basato sul cloud computing, sia che si tratti di tradizionali data center centralizzati che di postazioni di edge computing distribuite. Le aziende statunitensi sono probabilmente ancora avvantaggiate per la rapidità con cui hanno adottato il cloud. Ma l’Europa sta indubbiamente recuperando terreno.
Quando si parla di mercato cloud, le aziende europee si trovano nella condizione ideale per raggiungere il massimo, con innovazioni che vanno da AI, quantum computing e Internet delle cose (IoT), fino alle biotecnologie e al cleantech, pronte a dominare il panorama enterprise. Ma la loro possibilità di sfruttare il potenziale di trasformazione di queste tecnologie dipenderà dalla capacità di gestire i dati in modo trasparente in ambiente ibrido.