Può l’industria musicale essere sostenibile? La risposta nel ThinkTalk del 15 giugno

 Può l’industria musicale essere sostenibile? La risposta nel ThinkTalk del 15 giugno

ThinkTalk: basta chiacchiere vogliamo soluzioni!, questo il nome dell’incontro previsto per mercoledì 15 giugno, dalle ore 17 alle ore 19 presso l’anfiteatro delle Music Rooms di Music Innovation Hub in BASE Milano (via Bergognone 34), cui seguirà il Live Set in Capsula, su invito, di ATTAR, progetto di musica elettronica 

Il panel, moderato da Margherita Devalle (innovator italiana 2023 di Keychange), sarà presieduto da Emiliano Alborghetti (SAE Institute), Sarah Parisio (Music Innovation Hub) e Virginia Tardella (Worldrise) ed è gratis previa registrazione QUI

Giugno 2023 – L’industria musicale, così come ogni altro tipo di produzione, ha un impatto sull’ambiente e sul mare, ma il cosiddetto costo ambientale è molto mutato nel tempo. La diffusione di piattaforme di streaming online, infatti, ha contribuito sensibilmente a ridurre l’uso della plastica nell’industria musicale. Negli Stati Uniti, per esempio, si è passato dall’impiego di circa 58 milioni di kg di plastica nel 1977 (equivalente a 145 milioni di bottiglie di plastica) per la produzione di vinili, CD e cassette, a circa 8 milioni di kg nel 2016.

Tuttavia, per ascoltare musica online, conservarla e renderla accessibile in ogni momento, è necessaria l’energia elettrica che, prodotta per la maggior parte da combustibili fossili, emette CO2 in atmosfera. Sempre negli USA, è stato calcolato che la produzione musicale è passata dall’emissione di 140 milioni di kg di gas serra nel 1977 a circa 200 milioni di kg nel 2016. Si stima, inoltre, che un concerto emetta da 2 a 10 kg di CO2 per spettatore. Infine, l’uso di plastica negli eventi live è ancora elevato, sia nel backstage, per l’impiego di imballaggi e plastica usa e getta, che tra gli spettatori. L’impatto ambientale legato al consumo musicale si è pertanto semplicemente “spostato” in termini di tipologia, rimanendo comunque considerevole[1].

Un talk per individuare soluzioni concrete e attuabili nella music industry

Questi dati sottolineano in maniera evidente come anche l’industria musicale necessiti con urgenza di rendersi più sostenibile, promuovendo iniziative e modificando alcuni aspetti, dalla produzione al consumo, affinché sia ridotto il più possibile l’impatto sul nostro pianeta. Da queste premesse nasce “ThinkTalk: Basta chiacchiere vogliamo soluzioni!”, il panel frutto della comunione di intenti tra SAE Institute, accademia per le arti creative, 

Music Innovation Hub, industry partner del corso di Music Business, e la ONLUS Worldrise, attiva nell’ambito della conservazione e della valorizzazione dell’ambiente marino. Il tutto sarà moderato da Margherita Devalle, giornalista e innovator italiana 2023 di Keychange.

“L’ecosistema delle industrie musicali, specialmente nei settori legati agli eventi e agli spettacoli dal vivo, ha ormai chiara l’urgenza di attuare un cambiamento concreto e progressivo affinché le conseguenze di queste attività siano sempre meno nocive per l’ambiente, avvalendosi anche delle professionalità e degli strumenti che abbiamo già a disposizione. L’incontro di giovedì sarà un’occasione ideale per mettere sul tavolo idee, competenze e progettualità, prezioso per trovare un punto di incontro tra la tutela dell’ambiente e la crescita delle music industries. Siamo sicuri che, grazie all’impegno concreto e all’esempio virtuoso di realtà come Music Innovation Hub e Worldrise, potremo individuare soluzioni promettenti per formare le nuove generazioni che lavoreranno in questi settori, abbandonando ottiche prospettiche e approcci teorici per costruire strumenti concreti con cui, da domani, l’industria possa operare in maniera più consapevole e sostenibile”, commenta Emiliano Alborghetti, Direttore Accademico di SAE Institute.

L’evento, gratuito previa registrazione a questo link, sarà seguito alle 19 da un Live Set su invito, presso la Capsula, di ATTAR, progetto di musica elettronica che valica ogni confine nella ricerca dell’idea di libertà.


[1] Fonte: https://www.gla.ac.uk/news/archiveofnews/2019/april/headline_643297_en.html

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