VINITALY 2023: Business e Istituzioni

 VINITALY 2023: Business e Istituzioni

A Verona si sta svolgendo la 55esima edizione del Vinitaly.

Dal 2 al 5 Aprile l’evento accoglie amanti del vino, professionisti, buyer ed espositori da tutto il mondo.

Oltre 4.000 le aziende espositrici da più di 30 nazioni, 100mila metri quadrati espositivi netti, con 17 padiglioni occupati.

Il salone internazionale di vini e distillati è fondamentale per tutto il settore vinicolo. All’interno della manifestazione, ogni anno, si stabiliscono quelli che sono i criteri per le annate e per le etichette emergenti.

Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, esprime come tra le novità dell’edizione del 2023 ci sia la volontà di rendere la fiera sempre più legata business oriented.

Vinitaly 2023: business ed istituzioni

I primi passi per rendere l’evento meno di nicchia sono stati quelli di eliminare la cena di Gala e il lungo talk show iniziale presente all’inaugurazione durante le precedenti edizioni.

Così facendo, si è dato molto più spazio al vero obiettivo del progetto 2023: permettere a buyer e compratori di girare per gli stand e concludere affari e quindi agevolare l’incontro tra domanda e offerta.

Un altro particolare aspetto è quello che sta rendendo la fiera sempre di più istituzionale attraverso la presenza di diverse figure del panorama politico.

La premier Giorgia Meloni, presente al Vinitaly lunedì 3 aprile, nel suo discorso ha sottolineato la vicinanza del governo nei confronti dell’intero settore e l’impegno di importanti investimenti futuri da parte dello Stato.

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, presente nella giornata di domenica 2 aprile ha avuto il compito di promuovere l’intero settore e sottolineare le opportunità per i giovani nel settore agricolo.

Apportare queste modifiche ad un evento con una tradizione così importante, potrebbe, da una parte essere la chiave giusta per puntare sempre di più ad una internazionalizzazione ma dall’altra andrebbe a snaturare il motivo per il quale è stata creata.

L’attenzione per il terittorio e per la qualità, simbolo del Vinitaly, passerebbe in secondo piano. A prendere il loro posto ci sarebbero ricavi ed investimenti.

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