Atomic UX Research: innovativo modello per organizzare la conoscenza UX e gestire i dati di ricerca

 Atomic UX Research: innovativo modello per organizzare la conoscenza UX e gestire i dati di ricerca

In breve, l’Atomic UX Research è un nuovo modello che prevede di scomporre la conoscenza UX in più parti costitutive: “Facendo questa analisi abbiamo scoperto che… di conseguenza possiamo fare in questo modo…”. E da qui può nascere una nuova metodologia innovativa nel portare avanti i processi di ricerca. 

Tra le prime realtà ad utilizzare questo metodo in Italia vi è UNGUESS , piattaforma di crowdsourcing per test efficaci e intuizioni di utenti reali.

La quantità di ricerche condotte in tutto il mondo aumenta esponenzialmente di giorno in giorno. Brand, organizzazioni, ricercatori ma anche singole aziende studiano le ricerche degli utenti per trarne conclusioni su sensibilità al prezzo, quota di mercato, soddisfazione dei clienti, fidelizzazione degli utenti e molto altro ancora. Tuttavia, portare avanti ricerche di mercato – o meglio, gestire i dati elaborati da tali ricerche – non è sempre semplicissimo. Ed ecco quindi che ci viene in aiuto l’Atomic UX research.

Ma di cosa si tratta esattamente? L’atomic UX Research è un nuovo modello di organizzazione della conoscenza UX che prevede di scomporre le informazioni raccolte durante un’indagine in più parti, da analizzare successivamente per trarne le dovute considerazioni. Ad esempio: “Da questo esperimento abbiamo scoperto questo…quindi possiamo dedurre che…e di conseguenza possiamo fare così…”. Si tratta quindi di una semplice metodologia per gestire la conoscenza della ricerca.

Le differenze con gli altri sistemi di ricerca

A differenza di altri sistemi di ricerca più tradizionali, che raccolgono tutti i materiali elaborati in file e cartelle, l’Atomic UX research prevede l’esistenza di veri e propri repository di ricerca in formato ricercabile e condivisibile, che possono essere agglomerati e consultati insieme, in qualsiasi momento e per differenti tipologie di ricerche, anche future. 

Tra i vantaggi di questo modello di ricerca – spiega Laura Morabito, UX Designer & Researcher di UNGUESS – vi è il fatto che, grazie a questo metodo, più di un fatto può supportare o confutare un’intuizione e più di un’intuizione può supportare o confutare una raccomandazione. Più fatti portano alla fine a una raccomandazione, più puoi essere sicuro di quel percorso da seguire”.

L’Atomic UX Research si sta facendo rapidamente strada anche in Italia, dove sta diventando un elemento essenziale di insight. Tra le prime realtà del nostro Paese ad adottare questa metodologia vi è UNGUESS, piattaforma di crowdsourcing per test efficaci e di intuizioni reali.

Obiettivo di UNGUESS, realtà nata nel 2015 come AppQuality, è quello di portare la conoscenza collettiva della sua community all’interno dei processi decisionali delle aziende, oltre a supportare le imprese ad eliminare il guessworkda ogni processo decisionale, mettendo i consumatori finali davvero al centro della strategia del prodotto. 

I vantaggi dell’Atomic UX Research 

L’Atomic UX Research è una tecnica utile per sistematizzare l’approccio del continuous discovery, rendere “infiniti” i frutti di ricerche passate, ridurre il rischio di interpretare male quanto emerso, arrivando quindi a soluzioni sbagliate, e infine condividere in modo più semplice, veloce ed intuitivo gli esiti delle ricerche.

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