Smart city e rifiuti: robot ecosostenibili a servizio delle città pulite
Nonostante i continui alert circa le gravi condizioni climatiche in cui il nostro pianeta riversa e circa la necessità di diminuire drasticamente l’inquinamento, la questione rifiuti resta tutt’oggi una delle problematiche maggiori che siamo chiamati a risolvere con urgenza
Tra i rifiuti che più sporcano le città italiane, rientrano i mozziconi di sigaretta. Ogni anno circa 14 miliardi di mozziconi vengono gettati per strada, finendo così nelle acque marine, insieme a bottiglie di plastica, sacchi e lattine. Secondo l’UNEP (United Nations Environment Programme), rappresentano il 40% dei rifiuti presenti nel Mediterraneo.
Per contribuire alla risoluzione del problema rifiuti e mozziconi, due giovani studenti dell’Università di Tor Vergata hanno avanzato una proposta particolarmente innovativa: la realizzazione di due robot mobili ecosostenibili, alimentati ad energia solare. Grazie ad una panchina funzionante come punto di ricarica, questi due robot sono in grado di muoversi in totale autonomia negli spazi urbani, di riconoscere i rifiuti e di raccoglierli attuando automaticamente la raccolta differenziata ed il riciclo dei rifiuti in plastica.
Pixies: così si chiama la startup nata dall’idea di questi due giovani ragazzi romani – Andrea Saliola e Pier Paolo Ceccaranelli – che rientra tra le dieci startup più attive nell’ambito cleantech in Italia. Grazie ad essa, il concetto di Smart City, intesa come area urbana in cui grazie alle tecnologie digitali è possibile realizzare infrastrutture e servizi innovativi ed efficienti, diviene meno utopistico e si fa ancora più concretizzabile.
“Abbiamo cominciato a maturare il progetto di robot che contribuissero a risolvere il problema del littering, ovvero dei rifiuti gettati impropriamente a terra. Attraverso il deep learning, uno raccoglie la plastica e l’altro l’indifferenziato. Una volta pieni, rientrano nella panchina per ricaricarsi e viene notificato un operatore per lo svuotamento”, ha affermato Andrea Saliola.
L’impegno di Andrea e Pier Paolo, attraverso Pixies, è rivolto ad aiutare l’ambiente costruito a ricongiungersi, tramite la tecnologia, con l’ambiente naturale. Il loro obiettivo è di dimostrare come sia possibile realizzare ciò e rendere qualsiasi città una Smart City, tramite il ricorso alla robotica e all’intelligenza artificiale, in chiave pienamente sostenibile.
A febbraio, Pixies ha chiuso il primo round di investimenti da 180 mila euro, grazie al contributo di investitori del calibro di Cdp Venture Capital, LVenture Group e Key Capital. Tali fondi saranno utilizzati nel campo R&D, a livello di software e hardware, con l’obiettivo di avviare a breve una campagna di PoCs (Proofs of Concept) per validare la tecnologia e il business, insieme ai potenziali clienti (corporate e Pubbliche amministrazioni). A questa, seguirà poi una fase più operativa, con l’intento di arrivare a più clienti possibili per raccogliere metriche sull’impatto della soluzione offerta.
I due robot progettati sotto il nome di Pixies rappresenterebbero una soluzione al problema dei rifiuti, non solo tramite la raccolta di questi, ma anche per la loro stessa composizione interamente ecosostenibile: sono infatti costruiti di plastica riciclata ed alimentati ad energia solare, con un’autonomia di 12 ore e 50 lt di capienza ciascuno, rendendoli in grado di pulire ben 8 mila metri quadrati per ogni ciclo di ricarica (quasi Piazza Maggiore a Bologna, per intenderci).
Inoltre, i robot sarebbero in grado di rilevare la temperatura di un luogo, definirne la condizione ambientale, e di ricaricare addirittura un’auto elettrica.
I vantaggi riguarderebbero anche la spesa pubblica. Secondo i due cofondatori di Pixies, verrà infatti speso tra il 30% e il 40% in meno rispetto a quanto speso finora.
Si tratterebbe di un importante passo verso la concretizzazione del concetto di Smart City, ossia di quell’idea di città intelligente e innovativa, pienamente efficiente e funzionante, ad oggi sulla bocca di tutti, ma ancora profondamente utopistica.