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Safer Internet Day 2005, sempre più studenti usano l’IA generativa

Si celebra oggi in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, il Safer Internet Day (SID), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea. L’obiettivo, spiegano i promotori, è far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. Per la scuola italiana l’appuntamento è al Teatro “Ambra Jovinelli” di Roma, dalle ore 10:00 alle 12:30, alla presenza di oltre 500 studenti. L’incontro è trasmesso anche in diretta streaming per dare l’opportunità a tutte le istituzioni del territorio nazionale di partecipare da remoto. Tra i temi al centro di questa edizione, anche l’uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale tra gli studenti delle scuole secondarie. In occasione del Safer Internet Day 2025 è stata condotta una indagine da Generazioni Connesse (il Safer Internet Centre Italiano, coordinato dal ministero dell’Istruzione e del Merito) e curata da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma (CIRMPA). La ricerca ha coinvolto 1.813 alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tra gli studenti delle “superiori”, l’84% ha avuto già modo di fare esperienza con le IA generative per creare contenuti di vario genere, anche in ambito didattico. Un dato in aumento del 50% rispetto a soli dodici mesi fa, a certificare la velocità con cui si sta affermando questa tecnologia, affermano da Generazioni connesse. Ma se il 97% ha sentito parlare di IA, solamente poco più del 35% è in grado di spiegare come funzionano gli algoritmi di apprendimento automatico (machine learning) e ancora meno (il 28%) cosa siano le reti neurali – il cosiddetto deep learning, che va a imitare le tecniche di elaborazione delle informazioni tipiche del cervello umano – ovvero il cuore e la mente delle moderne intelligenze artificiali. 

Gli adolescenti usano l’IA generativa nel privato soprattutto per creare testi e scrivere contenuti (75%). Un altro uso è quello legato alle traduzioni in altre lingue e alla creazione di video e immagini, anche se solo il 7% la sfrutta per produrre contenuti multimediali. In ambito didattico, invece, l’IA generativa è utile per cercare informazioni utili alle verifiche scolastiche (62%), per la produzione di testi (48%), per la correzione o la traduzione. Circa un terzo (33%) la usa per personalizzare tecniche di studio, il 30% per risolvere problemi di matematica. Ma solo il 18% degli intervistati, ammette di aver ricevuto dal proprio istituto indicazioni chiare sull’utilizzo di questa tecnologia in ambito scolastico.

Il 36% degli intervistati dichiara di trascorrere più di cinque ore davanti ad uno schermo, mentre il 44% ne passa tre. Cresce, però, tra i ragazzi la voglia di ridurre il tempo trascorso online: uno su due vorrebbe essere maggiormente formato su questo aspetto e conoscere come proteggere meglio i propri dati personali. Il problema della privacy, infatti, interessa il 35% degli studenti, ma solo il 22% è consapevole di quali dati stia condividendo quando usa una app.

Nel frattempo, le scuole accelerano con i percorsi di educazione e formazione sui temi dell’alfabetizzazione digitale. La conferma arriva proprio dai ragazzi. Il 71% degli studenti intervistati conferma di aver ricevuto una qualche formazione sull’uso corretto e consapevole degli strumenti digitali.

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