Disinformazione e hacking tra le principali minacce a livello globale

 Disinformazione e hacking tra le principali minacce a livello globale

Il più recente sondaggio Ipsos World Affairs per l’Halifax Security Forum ha evidenziato le preoccupazioni globali riguardo alla disinformazione e all’hacking. 

I principali risultati includono:

      Disinformazione: il 76% degli intervistati in 30 Paesi considera la diffusione della disinformazione una minaccia significativa.

      Hacking: anche l’hacking è visto come una delle principali minacce, con il 76% degli intervistati preoccupato per possibili attacchi fraudolenti o di spionaggio. Questa preoccupazione è rimasta costante nell’ultimo decennio e quest’anno è aumentata in 19 dei 30 paesi analizzati.

Questi aspetti sono percepiti come le principali minacce del 2024.

Il commento di Jake Moore, Global Security Advisor di ESET

Con l’aumento delle campagne di disinformazione e degli attacchi informatici riconosciuti sempre più come minacce globali, è evidente che individui, aziende e governi devono adottare misure proattive per dare priorità alla cybersicurezza e prepararsi ad affrontare le nuove sfide da ogni prospettiva.

Questa tendenza continuerà probabilmente a crescere con l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, che sta diventando un agente sempre più autonomo, capace di svolgere in modo indipendente sequenze complesse di azioni. Tra queste, l’automazione di attività attualmente gestite da esseri umani, come la creazione di post sui social media, la produzione di video e altri contenuti che potrebbero essere utilizzati per diffondere disinformazione.

Innanzitutto, è fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica su come riconoscere, mettere in discussione e contrastare la disinformazione, in particolare nel contesto della comunicazione politica. Le organizzazioni devono investire in protocolli avanzati di cybersecurity per proteggere i sistemi e i dati da violazioni inevitabili. Inoltre, è essenziale promuovere una collaborazione più stretta tra il settore pubblico e privato per costruire difese più efficaci e una maggiore resilienza contro queste minacce in continua crescita”.

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