Quando la scienza parla per estremi

 Quando la scienza parla per estremi

Foto di Mika Baumeister su Unsplash

La polarizzazione delle informazioni scientifiche può essere dannosa. Uno studio pubblicato su JCOM spiega come svelarla

“I vaccini sono sicuri al 100% e chiunque lo metta in dubbio è ignorante”: vi è mai capitato di imbattervi in messaggi come questo durante la crisi pandemica di qualche anno fa? Se avete spesso la sensazione che certi dibattiti pubblici, come quelli sui vaccini o sulla crisi climatica, si riducano a uno scontro netto tra due schieramenti che, con toni aspri, pretendono una fedeltà assoluta alle proprie posizioni, non vi sbagliate di molto. Siamo giustamente abituati a essere messi in guardia sulla disinformazione pseudoscientifica e le fake news, e molta ricerca sin qui si è concentrata sull’identificare le caratteristiche di questi messaggi al fine di smascherarli. Tuttavia, anche coloro che stanno “dalla parte della scienza” a volte utilizzano una forma di comunicazione polarizzata che non si allinea con un approccio scientifico, che dovrebbe promuovere il pensiero critico e la capacità di evolvere nel tempo. Un certo tipo di messaggio scientifico, come l’esempio sopra, spesso amplifica queste forme di polarizzazione rafforzando punti di vista estremi, approfondendo le divisioni tra diversi segmenti di pubblico. Per questo è importante riconoscere non solo la disinformazione scientifica, ma anche le informazioni scientifiche polarizzate.

Un nuovo studio appena pubblicato nel Journal of Science Communication (JCOM) sulla base della letteratura scientifica disponibile, ha chiarito le caratteristiche dei messaggi scientifici polarizzati, proponendo un sistema di codificazione per identificare e caratterizzare i discorsi polarizzati nella comunicazione scientifica digitale.

I messaggi polarizzati nella comunicazione scientifica online spesso presentano visioni estreme su un tema scientifico specifico, che possono suscitare forti emozioni, rafforzare la lealtà di gruppo e approfondire le divisioni nella società”, spiega Thiago Cruvinel, professore all’Università di San Paolo in Brasile e coordinatore della ricerca. “Queste visioni polarizzate possono influenzare vari aspetti sociali. Ad esempio, per far sentire le persone sicure e a proprio agio, un messaggio unilaterale potrebbe utilizzare termini legati al conflitto o alla separazione, anche quando si parla di argomenti scientifici ben noti come il cambiamento climatico causato dall’uomo.

Come spiega Cruvinel, semplificare e polarizzare le informazioni scientifiche non è sempre l’approccio migliore, poiché può limitare il pensiero critico. Presentare il consenso scientifico come indiscutibile può unire i sostenitori, ma allontanare gli scettici, rendendo la questione ancora più divisiva. Quando una visione dominante prende il sopravvento, può frenare il progresso scientifico scoraggiando le persone dal mettere in discussione le idee esistenti, una parte fondamentale dell’avanzamento della scienza. 

Quando la scienza

Il lavoro di Cruvinel e dei suoi colleghi ha mappato la letteratura scientifica che esaminava le caratteristiche sintattiche e lessicali dei messaggi polarizzati nella comunicazione scientifica online, e studi che misuravano gli effetti di questi messaggi sulle opinioni dei lettori, coinvolgendo anche pubblici più specializzati come giornalisti, scienziati e professionisti nell’ambito sanitario. Questo lavoro di rassegna  ha permesso di identificare dieci studi che hanno consentito a Cruvinel e colleghi di sviluppare un sistema per identificare i messaggi scientifici polarizzati.

Il nostro sistema di codificazione è basato su un quadro che comprende 20 codici distinti, suddivisi in quattro dimensioni chiave: polarizzazione, critica, enfasi e discordanza”, spiega Cruvinel. “Questo approccio strutturato permette un’analisi sfumata degli elementi sottostanti che contribuiscono alla polarizzazione all’interno del discorso scientifico.

Secondo Cruvinel, un importante contributo di questo studio è che questo sistema di codificazione può servire come uno strumento prezioso per ricercatori scientifici e giornalisti, supportando l’identificazione sistematica di materiali polarizzati nel campo della comunicazione scientifica.

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