Lavoro e IA, sopravvive chi si adatta ai cambiamenti
Esistono vari studi sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sul mondo del lavoro nei prossimi anni. Mi piace citare uno dei più ottimistici: il report del World Economic Forum del 2020 che prevede che l’IA eliminerà 85 milioni di posti di lavoro entro il 2025, ma ne creerà 97 milioni di nuovi. Vedremo se entro la fine del prossimo anno le previsioni saranno rispettate. Ciò che emerge con sicurezza da questa o altre ricerche, però, è che il mercato del lavoro sta attraversando una vera e propria rivoluzione, dove molte professioni saranno sostituite da altre. E il tutto sta avvenendo con una velocità mai vista prima nella storia dell’umanità. L’unica chance per i lavoratori è quella di adattarsi, per non essere sostituiti. Cosa che sta avvenendo sotto i nostri occhi. È di questi giorni la notizia che il gruppo svedese Klarna, specializzato nei pagamenti a rate, ha ridotto il numero di dipendenti da 5.000 a 3.800 dopo l’introduzione di un chatbot molto più veloce delle persone nella risoluzione dei problemi.
Anche nel pubblico impiego l’IA avrà un impatto notevole. Secondo una ricerca di FPA (società del gruppo Digital360), il 57% dei circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici in Italia è altamente esposto all’intelligenza artificiale, pari a circa 1,8 milioni di lavoratori. Un 12% è addirittura a rischio sostituzione. Si tratta di circa 218 mila dipendenti pubblici legati a professioni meno specializzate, quelle con compiti ripetitivi che possono essere svolti con facilità dall’IA. È anche vero, però, che la stessa ricerca evidenzia come l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe, al contrario, facilitare i compiti della gran parte dei lavoratori pubblici (l’80%) apportando notevoli benefici. In questa fascia si trovano professionisti, figure di gestione e chi occupa ruoli strategici nella pubblica amministrazione. Ma occorrerà adeguarsi e formarsi sull’uso corretto ed efficace di questa nuova tecnologia.
Per Gianni Dominici, Ad di FPA, “l’impatto dell’IA nella pubblica amministrazione sarà forte sia in termini qualitativi che numerici ed è destinato via via ad intensificarsi con i progressi delle soluzioni IA. Le professioni ad alta specializzazione come i ruoli direttivi, i dirigenti e i professionisti hanno un forte potenziale di collaborazione, mentre quelle poco specializzate e routinarie sono vulnerabili alla sostituzione, suggerendo la necessità di una riconsiderazione dei ruoli e di una riqualificazione per mitigarne gli effetti. La rivoluzione dell’IA rappresenta la ‘terza ondata’ di trasformazione per il settore pubblico degli ultimi 15 anni, dopo la spending review e la pandemia”.
Anche il “2024 Annual Work Trend Index” di Microsoft e LinkedIn si è occupato del tema. Si tratta di uno studio condotto su 31.000 persone in 31 paesi che ha rivelato come i datori di lavoro diano sempre più credito alle competenze nell’IA per la selezione rispetto all’esperienza comprovata. Molto interessante anche lo studio “EY Italy AI Barometer” sull’uso nell’intelligenza artificiale nelle aziende italiane che sottolinea l’importanza della formazione e dell’aggiornamento professionale. Il report ha coinvolto oltre 4700 manager di 9 Paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, indagando aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business. Dalla ricerca emerge come l’IA sia tra le priorità di investimento del prossimo anno per una azienda su tre. Tra i settori che investiranno maggiormente in questa direzione ci sono quelli legati ai servizi finanziari, il settore immobiliare e il retail e consumer products. La maggior parte degli intervistati in Italia utilizza l’intelligenza artificiale soprattutto nella vita privata (43%), o al lavoro (12%), e il 20% la utilizza per entrambi gli scopi. Nel nostro paese l’intelligenza artificiale viene implementata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.