A.N.D.E. in Senato una giornata dedicata all’Intelligenza artificiale
Quali saranno i principali nodi etici e normativi dell’AI? E quale sarà l’impatto dell’intelligenza generativa da un punto di vista socio-economico? Sono queste alcune delle principali domande che hanno tracciato la giornata di lavori organizzata dall’Associazione Nazionale Donne Elettrici (ANDE), sul tema Intelligenza Artificiale 5.0, che si è tenuta il 16 febbraio alle ore 9:30, presso la Sala Koch del Senato della Repubblica.
Quando parliamo di Intelligenza Artificiale (IA), in qualsiasi contesto aziendale, sociale, pubblico e privato, di fatto parliamo di antropologia digitale. E nel farlo ci chiediamo come e quando la prima, l’IA, sarà mai in grado di incidere sulla seconda, l’antropologia dell’epoca digitale, nel suo essere capace di superare l’intelligenza propria dell’uomo.
Durante la giornata è stato aperto un profondo spazio di riflessione sia personale che collettivo sul ruolo dell’uomo nella propria relazione con la trasformazione tecnologica in atto, sulle scelte d’uso della tecnologia odierna e, soprattutto, nella progettazione di quelle del futuro; si è spaziato dall’etica, alla filosofia, alla medicina sino ad arrivare al diritto e alla tecnologia: infatti, è solo attraverso un approccio multidisciplinare – e che tiene conto della complessità umana – che possiamo risolvere alcune delle questioni più complesse del nostro tempo.
L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, imprenditori, professionisti ed esperti del settore; la giornata moderata da Emilia Garito, CEO di Quantum Leap – società di Trasferimento tecnologico e Open innovation – è stata aperta con i saluti istituzionali del Sen. Pier Ferdinando Casini, Sen. Anna Rossomando e da Marisa Fagà, Presidente di A.N.D.E.
Durante il primo panel IA e il suo impatto, con Padre Paolo Benanti ci si è chiesto quale sarà il ruolo dell’approccio etico rispetto alle trasformazioni in atto e quello dell’etica della tecnologia in questo viaggio inesorabile, in cui non possiamo tirarci indietro. Massimo Chiriatti ha affrontato il ruolo dell’uomo in questa evoluzione esponenziale, focalizzandosi su un aspetto cruciale: l’importanza di selezionare con cura i dati forniti all’AI per evitare di amplificare distorsioni, disparità di diritti e disuguaglianze di genere. Patrizia Ferro ha richiamato la necessità di stabilire delle norme e delle leggi di regolamentazione ma soprattutto si è focalizzata sulla necessità di ridefinire uno spirito critico rispetto a questa tecnologia che faccia da guida, soprattutto, alle future generazioni. Massimo Sterpi ha affrontato il tema legato alle sfide legali in atto, in particolare in merito all’IP e al copyright e a una delle domande cruciali in ambito giuridico: la creatività dell’ai è tutelabile dal diritto d’autore?
Durante il secondo panel Chiara Celsi ha parlato di alcuni esempi applicativi dell’AI in azienda per un miglioramento dei processi, lasciando sempre all’interno delle dinamiche decisionali e creative l’ultimo miglio l’intelligenza umana, e della necessità di una sostenibilità ambientale, etica e sociale in questa trasformazione. Sul fronte dei paradigmi applicativi: Max Lenarciak ha parlato delle applicazioni di algoritmi di AI per la rilevazione degli incendi boschivi e la previsione di propagazione nel territorio. Stefania Alfieri ha, infine, affrontato il tema nel settore sanitario e della diagnostica per immagini, sottolineando quanto la tecnologia e l’AI possano ricoprire un ruolo cruciale nelle prevenzione e nelle diagnosi precoci, ad esempio in ambito oncologico, nell’emodinamico cardiologica e nel settore urologico, con risvolti positivi senza precedenti per la salute dell’essere umano.