Reels, stories e selfie: perché l’uso del corpo sui social diventa così tanto virale?
Da Delos Lab le dritte per analizzare questa tendenza che sta diventando sempre più popolare su Instagram, TikTok ed OnlyFans
Nell’era digitale, dove Instagram e TikTok regnano sovrani tra le piattaforme social “ad alta velocità di utilizzo”, assistiamo a un fenomeno sempre più diffuso: l’uso del corpo come strumento principale per raggiungere la viralità dei contenuti video. Questa tendenza, che coinvolge utenti di tutte le età, è particolarmente evidente tra i giovani, spesso ancora in età adolescenziale, che si avventurano nel mondo dei social media con l’intento di raggiungere la fama virale. Come i social network quindi stanno rivoluzionando il riconoscimento sociale attraverso l’uso del corpo? Ad illustrare 5 motivi Edoardo De Juliis e Marco Losso, co-founder di Delos Lab, agenzia di marketing e consulenza considerata attiva nella realizzazione di video virali, avendo superato da poco oltre 2 miliardi di visualizzazioni con i loro contenuti, creando trend che sono stati seguiti da milioni di utenti.
Un palcoscenico globale a portata di clic
Instagram e TikTok hanno trasformato il modo in cui il corpo viene esibito e percepito online. Su queste piattaforme, video e immagini diventano mezzi per esprimere identità, talento, bellezza e creatività. I contenuti che tendono a diventare virali spesso includono danze accattivanti, sfide fisiche, tutorial di fitness e moda, e auto-rappresentazioni esteticamente curate. Questa esposizione continua ha creato una cultura in cui il valore personale e il successo sono spesso misurati in termini di apprezzamenti visivi e popolarità digitale. Se i social media sono diventati un’alternativa alla televisione (mezzo di intrattenimento e di informazione completamente dimenticato dalle nuove generazioni), le logiche dietro alla costruzione di una “persona di successo” ormai troppo spesso coincidono.
Attrazione visiva e coinvolgimento
Il corpo è una delle forme più visivamente attraenti e coinvolgenti. Contenuti che coinvolgono il corpo umano, che siano coreografie di danza, acrobazie, esercizi fisici o semplicemente immagini attraenti, tendono a catturare immediatamente l’attenzione degli utenti. Questo perché per attrarre l’attenzione degli utenti, i content creator ed influencer hanno a disposizione solamente i primi 3-5 secondi per catturare “l’occhio e l’interesse” degli utenti. L’elemento fisico seducente, accattivante o semplicemente strano/diverso è la cosa più facilmente riconoscibile e attrattiva che c’è nell’essere umano. Essendo appunto Instagram e Tiktok piattaforme in cui un utente può arrivare a visualizzare anche 300 video durante una sola giornata senza nemmeno accorgersene, essere attrattivi (o attraenti) nel minor tempo possibile è diventato essenziale.
La giovane età e la costante ricerca di approvazione
Particolarmente preoccupante è l’età sempre più giovane degli utenti che si espongono in questo modo. Adolescenti e preadolescenti, influenzati da celebrità dei social media e coetanei, si cimentano in queste pratiche, a volte senza piena consapevolezza delle implicazioni a lungo termine, proprio perché essendo nel periodo dello sviluppo non hanno piena coscienza del proprio corpo. La pressione di “andare virale” può portarli a enfatizzare aspetti del loro corpo in modi che potrebbero non corrispondere alla loro età o maturità emotiva. Questa tendenza però è ormai ampiamente diffusa anche in un pubblico più adulto, che si spera abbia maggiore consapevolezza dei risultati.
Insicurezze e confronto sociale
Questo fenomeno non è privo di conseguenze. Gli esperti di salute mentale evidenziano preoccupazioni relative all’impatto che questa costante attenzione all’immagine corporea può avere sull’autostima e sull’immagine di sé dei giovani. La pressione di mantenere un certo aspetto o di partecipare a tendenze virali può portare a insicurezze, confronto sociale e, in casi estremi, a disturbi dell’alimentazione e dell’immagine corporea. Se il periodo adolescenziale è un periodo pieno di insidie, di difficile controllo nella gestione delle decisioni da intraprendere e delle emozioni, purtroppo i social media hanno aumentato drasticamente questi problemi perché, in alcuni casi, quando determinati video diventano virali (ossia raggiungono milioni di persone), ormai tornare indietro non è più possibile.
La sfida della moderazione e dell’educazione digitale
Di fronte a questa realtà, diventa fondamentale un approccio equilibrato.
“Da un lato, è importante riconoscere e celebrare la creatività e l’espressione di sé che queste piattaforme possono facilitare. D’altro canto, è cruciale promuovere una maggiore consapevolezza e educazione sui rischi associati all’esposizione eccessiva e inappropriata online, soprattutto tra i giovani utenti – affermano Edoardo De Juliis e Marco Losso, co-founder di Delos Lab – Gli educatori, i genitori e le stesse piattaforme hanno il dovere di guidare i giovani verso un utilizzo consapevole e responsabile dei social media. Ciò include la promozione di un ambiente online sicuro, il sostegno all’alfabetizzazione digitale e la sensibilizzazione sui pericoli di una mercificazione eccessiva del corpo”.
OnlyFans tra libertà e controversia
È importante notare infatti che, mentre l’uso del corpo può essere efficace per ottenere visibilità e coinvolgere gli utenti, ci sono anche preoccupazioni legate all’immagine corporea, alla pressione estetica e all’oggettivazione. La questione della mercificazione del corpo è al centro del dibattito quando si discute di piattaforme come OnlyFans, che consente ai creatori di contenuti di guadagnare attraverso la condivisione di contenuti, inclusi quelli di natura sessuale o esplicita. Ciò solleva preoccupazioni sulla perpetuazione di stereotipi di genere e sulla potenziale oggettivazione delle persone. Inoltre ci sono preoccupazioni etiche riguardo alla possibile influenza di queste piattaforme sulla percezione del corpo, sull’autostima e sulla salute mentale degli utenti, sia creatori che consumatori di contenuti. Alcuni ritengono che la commercializzazione del corpo possa contribuire a problemi legati all’immagine corporea e all’insicurezza.
“Bisogna preferire degli strumenti (format) più eticamente sostenibili soprattutto per i minorenni che cercano di ottenere follower, preferendo magari la leva della comicità, della sperimentazione e innovazione ecc. ossia strumenti più vicini con lo sviluppo degli adolescenti, che per loro natura cercano di sperimentare e di fare sempre cose nuove – affermano i co-founder di Delos Lab.
Un futuro connesso ma consapevole
In conclusione, mentre social come Instagram e TikTok continuano a offrire opportunità senza precedenti per l’autorappresentazione e la creatività, è imperativo bilanciare queste opportunità con una comprensione critica delle sfide e delle responsabilità che accompagnano la viralità. Educare i giovani a navigare in questo mondo digitale con consapevolezza e rispetto per se stessi e per gli altri è il passo chiave verso un futuro digitale più sano e positivo.