“POLMONI VERDI” dieci storie di luoghi incredibili da tutelare
Sostenibilità, forest bathing, una passeggiata nella “foresta dei violini” o tra gli “alberi della morte”, deforestazione e molto altro
Prodotta da Dr Podcast, con la voce di Alessandro Beloli di Geopop
10 puntate alla scoperta di 10 foreste italiane di altissimo pregio, da nord a sud, tra cui tre “Oasi del Respiro”, una collaborazione esclusiva Golia e WWF
Cibo, vini, storia, arte e architettura: non sono forse queste le prime cose che ci vengono in mente quando, a bruciapelo o meno, ci chiedono di pensare all’Italia?
Non solo cultura e delizie per il palato però: anche se forse non tutti lo sanno o magari nemmeno lo immaginano, la nostra penisola è casa di grandi foreste, veri e propri polmoni verdi che ricoprono più di 11 milioni di ettari di suolo italiano, da nord a sud.
Spazi ampi e preziosissimi che, con la voce di ALESSANDRO BELOLI di Geopop, si raccontano e si lasciano “esplorare” in “POLMONI VERDI” dieci storie di luoghi incredibili da tutelare: la prima puntata lanciata ieri, lunedì 2 ottobre, alla quale seguiranno altre 9, una alla settimana.
10 puntate, prodotte da Dr Podcast, Audio Factory internazionale, con sede a Londra e studi di registrazione nelle principali capitali europee, per Golia e WWF, dedicate ad altrettante foreste italiane.
Un viaggio attraverso 12 regioni, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, un’escursione in luoghi meno conosciuti come la “foresta dei violini” e il Bosco della Tassita e i suoi “alberi della morte”, in zone più note come i Campi Flegrei, il più pericoloso supervulcano d’Europa, o alla scoperta delle “Oasi del Respiro”, una collaborazione esclusiva Golia e WWF.
Nel corso degli episodi, alla cui produzione ha collaborato anche Selection Communication & Design, si parlerà anche del cosiddetto forest bathing o “bagno nella foresta” e si cercherà di rispondere a domande come la deforestazione sta aumentando o diminuendo nel mondo? Qual è il significato dei concetti di biodiversità e sostenibilità?
Nel 1° episodio, dal titolo La “foresta dei violini” oltre la tempesta, si parlerà della “foresta dei violini”: la Foresta di Paneveggio, in Trentino-Alto Adige, così soprannominata perché pare che lo stesso Stradivari abbia scelto lì degli alberi da cui realizzare i suoi strumenti. Foresta che, nell’ottobre del 2018, non si è salvata dal passaggio della Tempesta Vaia e ai milioni di alberi che ha abbattuto nel Triveneto. A circa 5 anni di distanza dal disastro naturale, qual è la situazione?
Seguirà, nel 2° episodio, dal titolo L’antica battaglia tra tutela forestale e deforestazione, la Foresta del Cansiglio, estesa tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il passaggio a questa ampia distesa di faggi e abeti secolari è l’occasione per parlare di deforestazione e, in contrapposizione, di tutela delleforeste e di protezione dei boschi: quanto è grave il processo di deforestazione? Sta aumentando o diminuendo? Sono solo le società contemporanee ad aver adottato misure di protezione delle foreste o si tratta di una pratica storica?
Protagonista del 3° episodio, dal titolo Dal Giappone all’Italia: l’arte di immergersi nella foresta, è la prima delle tre “Oasi del Respiro”, così chiamate da Golia e WWF. Si tratta dell’Oasi WWF Ghirardi in Emilia-Romagna, mosaico di paesaggi naturali in cui vivono diverse specie animali. Un luogo in cui immergersi completamente nella natura e, perché no, dedicarsi al forest bathing, in giapponese shinrin yoku: camminare nel bosco vivendo un’esperienza incredibilmente immersiva, con l’obiettivo di ritrovare il proprio benessere psico-fisico.
Per l’episodio 4, dal titolo I giganti d’Italia nella culla della Forestale, ci sposteremo in Toscana, nella Foresta di Vallombrosa. Qui si trova l’albero più alto d’Italia “appartiene a una specie americana introdotta in Europa nella prima metà dell’800 e, al suo confronto, un palazzo di 10 piani è come se fosse un bambino”.
Nel 5° episodio, dal titolo Il tempo scorre tra le Gole del Sagittario, troveremo la seconda “Oasi del Respiro”. Si tratta dell’Oasi WWF Gole del Sagittario, in Abruzzo: quando si parla di canyon si pensa immediatamente agli Stati Uniti e al loro immenso Grand Canyon…ma anche in Italia abbiamo degli esempi incredibilmente suggestivi, proprio come le Gole del Sagittario!
Per il 6° episodio, dal titolo Dove cresce la sostenibilità c’è equilibrio, ci si sposterà in Molise, alla Riserva MAB UNESCO Collemeluccio – Montedimezzo Alto Molise: qui, Alessandro Beloli, proverà a guidare gli ascoltatori alla ricerca delle risposte a domande complesse come secondo voi la Natura, l‘insieme di clima, risorse naturali, biodiversità e tanto altro, è sostituibile completamente o in parte dalla Cultura, cioè, ad esempio, da tecnologia, infrastrutture, prodotti, oppure non lo è per nulla?.
A ospitare l’episodio 7, dal titolo All’ombra di un patrimonio dell’umanità, sarà la Puglia. All’ombra di faggi centenari, si parlerà di Foresta Umbra e di Unesco, di cui la Foresta è patrimonio. Piccolo spoiler: l’aggettivo “umbra”, secondo una delle ipotesi più plausibile, deriverebbe dal latino e richiamerebbe l’ombra. “Foresta Umbra”, quindi, significherebbe semplicemente “Foresta Ombrosa”.
Nell’episodio 8, dal titolo Dentro il supervulcano più pericoloso d’Europa, troviamo la terza delle tre “Oasi del Respiro”. Siamo all’Oasi WWF Cratere degli Astroni, in Campania, nel cuore dei Campi Flegrei, uno dei supervulcani più pericolosi del mondo e il più pericoloso d’Europa. In questa puntata si cercherà di rispondere alle domande Quando erutteranno? E cosa accadrà esattamente?
Nel 9° episodio, dal titolo L’età non è l’unica cosa che conta, ma conta, si parlerà delle Foreste del Pollino, estese tra Basilicata e Calabria. Qui si trovano i due faggi più vecchi d’Europa e hanno oltre 620 anni d’età; si trovano nella Faggeta Vetusta del Pollinello, patrimonio UNESCO, e hanno preso i nomi di Michele e Norman. Perché questi nomi? E come hanno fatto a calcolarne l’età?
Il tour d’Italia si chiude nel siciliano Bosco della Tassita, protagonista del 10° episodio dal titolo Una tranquilla passeggiata tra gli “alberi della morte”: di che alberi si tratta? Pianta sempreverde della famiglia delle conifere, velenosa in tutte le sue parti se ingerite, a eccezione degli arilli. “E cosa causa questa tossicità? Da una sostanza prodotta dalla pianta, la tassina, che ha un effetto paralizzante e narcotico sugli animali, compresi noi esseri umani”.
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