Studio: medico in digitale? Idea piace al 46% degli italiani
“Il sistema sanitario italiano si mostra aperto alla cultura digitale, consapevole di come l`innovazione possa portare un miglioramento strutturale alla società e alla vita quotidiana dei cittadini, solo se è diffusa e se permea ogni aspetto della produzione, dello sviluppo e dei servizi alla persona”. Così Francesco Di Costanzo, presidente di Fondazione Italia digitale, nel corso dell`evento `Lean e Digital Health` organizzato a Roma da Fondazione Italia Digitale e Lean Healthcare Award. Un momento di confronto con istituzioni, imprese e aziende sanitarie sull`impatto del digitale in ambito sanitario. “Le opportunità del digitale renderanno vicini anche i servizi che oggi non lo sono – dice Di Costanzo – ed in tal senso si faranno sempre più strada l`intelligenza artificiale, il metaverso e lo sviluppo delle tecnologie abilitanti come il 5G”.
Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli e direttore generale di Fondazione Italia Digitale nell`occasione ha illustrato i risultati della ricerca su ` I cittadini e il rapporto con la sanità digitale`. “Il 58% degli intervistati- spiega Gigliuto – ritiene che il Pnnr debba investire maggiormente nell`ambito della salute. E` emerso inoltre che il 46% è propenso alle visite da remoto (con un picco del 55% tra gli uomini)”. Prosegue Gigliuto: “Da non sottovalutare l`importanza che gli strumenti digitali rivestono per i giovani: la popolazione fra 13 e 20 anni è interessata per il 57% ai temi di salute e prevenzione cercando informazioni (nel 61% dei casi) sui motori di ricerca, e solo il 19% si rivolge al medico, oppure ai familiari (nel 18% dei casi)”. Conclude Gigliuto: “La ricerca pone la questione di elevare la qualità dei servizi digitali in sanità e salute, spesso il primo vero accesso alle informazioni di carattere medico ancor prima di far riferimento a uno specialista”.