Perchè l’AI preoccupa i suoi stessi inventori
l’AI non è più uno scenario di un qualche film di fantascienza, ma sta cominciando a fare parte della nostra quotidianità.
Negli ultimi anni sono state investite parecchie risorse per questo genere di tecnologie. Questo esponenziale salto in avanti ha creato molti dissesensi.
Comincia a spaventare diverse categorie di lavoratori che vedono la loro posizione minata dall’intellingenza artificiale, vediamo come esempi: l’assistenza al cliente, servizi di contabilità ma anche grafici ed illustratori.
Oltre a questo fondamentale aspetto, cominciano a preoccuparsi anche i suoi stessi inventori.
Il primo problema a cui si fa fronte è la paura di una snaturalizzazione, una vera e propria disconessione con la realtà circostante.
Marcello Veneziani, giornalista, esprime a pieno questo concetto in un suo articolo dedicato all’intellingenza artificiale:
“La crescita rapida ed espansiva dell’Intelligenza Artificiale coincide infatti con la decrescita altrettanto rapida ed espansiva dell’Intelligenza umana, delle sue connessioni vitali e mentali con la storia, con la tradizione, con il linguaggio, con la capacità di progettare il futuro e governare i cambiamenti, la regressione del pensiero, oltre che della religione, col declino dell’arte e l’atrofizzazione progressiva, come una paralisi, delle facoltà naturali, socievoli e intellettuali dell’uomo e con un calo progressivo e allarmante del Quoziente Intellettivo“
Oltre a questo aspetto prettamente legato al suo legame con il genere umano, è presente un’ulteriore pericolo legato al suo aspetto tecnico.
L’AI, e in particolar modo le potenzialità del software GPT2 dimostrano delle abilità impressionanti: addestrato a comprendere testi e linguaggi differenti è in grado di creare dei veri e propri articoli capaci di creare testi in senso compiuto e quindi di distorcere completamente la realtà portando alla creazione di fake news.
Per fare un esempio: potrebbe essere impiegata per creare migliaia di recensioni negative o positive ad un determinato ristorante o hotel.
Oltre a questo abbiamo la creazione di immagini riescono ad essere create, modificate o anche semplicemente distorte e questo ci porterebbe ad interfacciarci con immagini non vere ma che ad occhio non critico lo sembrano.
Questi due principali elementi risultano fondamentali per comprendere quanto effettivamente sia potente l’intelligenza artificiale e le motivazioni per il quale anche gli stessi creatori ne hanno un certo timore.
Bisogna mettere alla prova i vari modelli e capire fino a che punto possono arrivare, inoltre è fondamentalerendere il singolo cittadino più consapevole a questo genere di tecnolgie.
Siamo di fronte all’estrema necessità di addestrare e controllare l’AI in modo tale che possano essere una risorsa e non una minaccia.