Green economy e digitale, 550 milioni dal PNRR per le startup innovative
In arrivo importanti opportunità di finanziamento per startup e piccole e medie imprese che intendano investire nella transizione ecologica e nel digitale. Si tratta di risorse europee stanziate nel PNRR per un totale di 550 milioni di euro. L’obiettivo è stimolare la crescita del Paese attraverso investimenti di capitale di rischio.
In particolare, i fondi che saranno utilizzati per questo scopo sono il “Green Transition Fund”, dotato di 250 milioni di euro, e il “Digital Transition Fund”, a cui sono stati assegnati 300 milioni di euro. Entrambi i fondi saranno gestiti da CDP Venture Capital SGR per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito degli interventi PNRR dedicati al supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica e al finanziamento di startup.
I progetti che potranno beneficiare di questi finanziamenti riguarderanno la transizione verde, con particolare attenzione all’utilizzo di energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile, all’efficienza energetica e all’economia circolare, o la transizione digitale, che dovrà interessare ambiti come l’intelligenza artificiale, l’industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain.
L’ente gestore selezionerà le proposte di investimento conformemente alla politica di investimento dei fondi e in linea con le migliori pratiche di mercato. È importante sottolineare che il 40% delle risorse saranno riservate agli investimenti, diretti e indiretti, da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.
Ma il Piano nazionale di ripresa e resilienza offre anche altri incentivi per la nascita e la crescita di imprese innovative ad alto contenuto tecnologico. Il PNRR, nell’ambito dello strumento agevolativo “Smart&Start Italia”, punta a diffondere la nascita di nuova imprenditorialità con risorse pari a 100 milioni di euro, riservate esclusivamente alle startup femminili (qui ulteriori info).
La misura è riservata alle startup innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese e in possesso dei requisiti di cui all’articolo 25 del decreto-legge n. 179/2012. Le startup devono essere costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda e devono essere classificabili di piccola dimensione. Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa aventi ad oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi dal significativo contenuto tecnologico e innovativo. Rientrano nella misura anche quelle startup che si occupano di sviluppare prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, o che puntino alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. I piani d’impresa possono essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital Innovation Hub.