SPID, stanno per scadere le concessioni, potremmo tornare di colpo 10 anni indietro
Il 23 aprile 2023 scadranno le concessioni per Spid, il sistema pubblico di identità digitale italiano usato già da 33 milioni di persone per accedere ai servizi di 12mila amministrazioni pubbliche, centrali e locali.
Il mancato rinnovo di Spid tra il governo italiano e gli operatori delle telecomunicazioni potrebbe creare una situazione di incertezza per i cittadini e le imprese che utilizzano questo strumento per interagire con la pubblica amministrazione.
Il precedente accordo tra il governo e gli operatori per il rinnovo di Spid era stato firmato nel 2019, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti e di ampliare la portata del sistema ma questa volta gli operatori di telecomunicazioni che lo gestiscono hanno richiesto maggiori investimenti da parte del governo oltre a una maggiore flessibilità nella gestione delle credenziali di accesso. Il governo, invece, ha posto l’accento sulla necessità di una maggiore sicurezza e protezione dei dati personali, nonché sulla necessità di un maggiore coinvolgimento della pubblica amministrazione nel sistema inoltre questo governo non ha minimamente nascosto di voler puntare molto sulla CIE -la carta d’identità elettronica- come sistema di accesso ai portali della PA.
L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19 ha reso ancora più evidente la necessità di un sistema di identità digitale affidabile e semplice da utilizzare moltiplicando la diffusione dello stesso in maniera capillare tra i cittadini e permettendo -in quel momento difficile- di accedere a servizi sanitari e sociali in modo più veloce ed efficiente, riducendo la necessità di spostamenti fisici.
Il mancato rinnovo di Spid potrebbe quindi rappresentare un serio problema per la modernizzazione della pubblica amministrazione italiana e per la semplificazione dei rapporti tra cittadini, imprese e istituzioni. È quindi fondamentale che il governo e gli operatori delle telecomunicazioni trovino al più presto un accordo per il rinnovo del sistema, per non rendere vani gli sforzi perpetrati in questi anni, soprattutto da chi -meno avvezzo alla tecnologia- è riuscito a fatica ad attivare questo fondamentale servizio.
In questo contesto, è importante che il governo dia maggiore attenzione alla digitalizzazione dei servizi pubblici, investendo risorse e competenze per semplificare le procedure e migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione associando altre forme di autenticazione come la CIE ma non eliminando i grandi passi avanti degli ultimi anni grazie allo Spid.