Sui social, per svago. Ma non solo
La cronaca continua a restituirci casi di bullismo e cyberbullismo. È di qualche giorno fa la vicenda in provincia di Napoli, con un grave episodio di bullismo ai danni di una ragazza di Fuorigrotta. Anche al Festival di Sanremo, la presenza della rapper italiana BigMama – che ha accompagnato Elodie nella serata dei duetti – ha permesso di ricordare i temi del contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni, oltre che i concetti legati al body positive. Una storia di accettazione, quella della cantante avellinese, raccontata anche sul suo profilo Instagram: “Dopo una vita passata in una città che non mi dava opportunità, mesi passati a lottare contro me stessa e giorni spesi a dar peso alle parole degli altri ad oggi sono una donna consapevole con una vita piuttosto serena e con tanta voglia di sentirsi importante”.
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio (in)difesa del Ministero dell’istruzione, su 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni, il 68% di loro ha assistito a episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. La violenza psicologica è quella più diffusa da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze ha segnalato il forte disagio procurato dal ricevere online commenti non graditi di carattere sessuale.
“Il bullismo non è un gioco da ragazzi, troppo spesso si è sottovalutata la gravità del bullismo, o perché affiora in luoghi a torto ritenuti al riparo da certi comportamenti, oppure perché si è tentati di confondere tali atteggiamenti con la casistica di scherzi e derisioni che fanno parte della memoria scolastica di ciascuno. Il bullismo è violenza cerebrale, è libertà senza obblighi e doveri, è isolamento. In quest’ottica la scuola e in generale il mondo degli adulti, deve svolgere un ruolo di cerniera. La qualità della vita di una città, di un paese, si misura in grande parte sulla normalità della vita quotidiana dei cittadini, quindi su quei piccoli gesti e conflitti che, apparentemente insignificanti, possono in realtà essere fattori determinanti per la crescita di una persona” ha commentato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, durante un momento dedicato in aula al tema del bullismo come previsto dalla legge regionale del 2018 “”Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.
Il 7 febbraio scorso si è celebrato infatti il Safer Internet Day 2023, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete promossa dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre cento nazioni, alla quale ha aderito anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Alla base delle riflessioni della giornata, i dati della ricerca realizzata da “Generazioni Connesse” sulla quantità e sulla qualità delle ore passate in Rete dalle ragazze e dai ragazzi in Italia, che quest’anno ha coinvolto 3.488 studentesse e studenti delle Scuole secondarie di I e II grado. Lo svago è ciò che porta i più giovani sui social network. Ma in tantissimi hanno ricreato sulle piattaforme una sorta di microcosmo digitale. Tra chi usa Internet per informarsi, 4 su 10 lo fanno attraverso il feed social, mentre solo 1 su 4 si orienta principalmente verso i siti di news. Fari puntati sull’Intelligenza Artificiale: 2 su 3 la usano per generare contenuti, ma la fiducia nell’algoritmo spesso è eccessiva.
“Bullismo e cyberbullismo sono violenze che vanno contrastate con fermezza per ripristinare la cultura del rispetto in classe: senza di esso non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome. Dal 2020 a oggi oltre 350mila euro sono stati investiti in centinaia di progetti rivolti sia agli studenti che ai docenti delle scuole piemontesi. Tra le varie sfide legate al mondo della scuola vi è anche quella di restituire autorevolezza ai docenti” ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino.