Cyberspazio: interviene l’Agcom e scatta la protezione per i minori
La delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è dello scorso 25 gennaio e offre una risposta al problema della tutela dei minori rispetto ai rischi del web e di altre pratiche digitali dannose per i più giovani. Il documento si chiama: “Adozione delle linee guida finalizzate all’attuazione dell’articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28 in materia di ‘sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio’”.
Ma che cosa prevedono le linee guida dell’Agcom? I fornitori di servizi di accesso ad Internet (ISP, Internet Service Provider), indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, devono predisporre sistemi di “parental control” (di filtro o blocco per i minori di 18 anni) per tutte quelle categorie di servizi che riguardano, ad esempio, contenuti per adulti, gioco d’azzardo, scommesse, armi, violenza, odio e discriminazione, oppure la promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche. I sistemi di controllo parentale (gratuiti) devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori, mentre solo per i maggiorenni titolari del contratto è permesso eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione.
L’Agcom specifica anche tutte le operazioni per l’utente devono essere realizzabili in modo semplice e intuitivo mediante interfaccia web o App e che gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche sono tenuti ad assicurare adeguate forme di pubblicità in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate.
Sull’argomento è intervenuta “Aiart, associazione cittadini mediali”, che da anni si batte su questi temi e che ha accolto positivamente l’intervento dell’Agcom.
“Dopo tanti anni di battaglia, richieste ed eventi drammatici ed emblematici a scapito di giovani e giovanissimi – dichiara il presidente nazionale, Giovanni Baggio – finalmente una prima luce su sistemi idonei di protezione dei minori dai rischi online. Un primo traguardo – aggiunge il presidente Aiart – che legittima gli sforzi della nostra associazione. Occorrerà, poi, dare la giusta attuazione alle carte e proseguire con la prevenzione attraverso un processo educativo integrato ed efficace. È questa la migliore forma di gestione e soluzione di un fenomeno complesso che resta ancora caratterizzato da tanti punti oscuri”.