PA digitale: cosa ci aspettiamo nel 2023
Con il 2022 appena concluso e un nuovo anno ormai iniziato, risulta interessante andare a vedere quali obiettivi sono stati effettivamente raggiunti nel cronoprogramma della transizione digitale della PA e cosa, invece, ci dobbiamo aspettare da questo 2023.
“Raggiunti tutti gli obiettivi dell’ultimo trimestre 2022 previsti dal PNRR in materia di transizione digitale” – è stato l’annuncio del Dipartimento per la Trasformazione Digitale che ha concluso l’anno appena passato con importanti numeri di sviluppo.
In particolare, 12 sono i numeri chiave della PA digitale del 2022 (elaborazione di La PA Digitale):
- Più di 30 milioni di persone hanno un’identità digitale
- 31,9 milioni di persone hanno scaricato l’App IO
- 41 milioni di persone fisiche hanno utilizzato pagoPA
- 100% dei Comuni italiani sono su ANPR
- 10.236 sono i Responsabili per la transizione digitale nominati nelle PA
- 2.465 sono le amministrazioni registrate su Web Analytics Italia
- 44% delle amministrazioni hanno pubblicato gli obiettivi di accessibilità
- 90% dei Comuni ha aderito ad almeno uno degli Avvisi su PA digitale 2026
- Oltre 5.000 amministrazioni sono state ammesse ai finanziamenti per la migrazione di dati e servizi in Cloud
- Circa 4.000 PA hanno avuto accesso a risorse su PA digitale 2026 per estendere le piattaforme sull’id digitale
- Circa 3.000 Comuni hanno avuto accesso ai fondi per l’App IO e PagoPA
Questi numeri restituiscono il quadro di una pubblica amministrazione che passo dopo passo sta realizzando la transizione digitale che tutti tanto auspichiamo. Ma quale sono state le principali tappe di questo anno appena concluso?
Gli obiettivi raggiunti nel 2022 dalla PA digitale
Sicuramente il completamento della piattaforma ANPR con la presenza totale di tutti i comuni italiani. Un passo in grado di agevolare l’interoperabilità dei dati tra le diverse PA, nonché l’accesso e la modifica dei propri dati anagrafici da parte dei cittadini.
Piccolo upgrade è stato fatto in ambito di competenze digitali con l’istituzione del Fondo per la Repubblica Digitale, volto a sostenere progetti di formazione e inclusione digitale, che si introduce ora nell’anno delle competenze istituito dall’Unione Europea per questo 2023.
In tema di cybersicurezza, invece, importante contributo è arrivato con la prima Strategia italiana pubblicata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Mentre in riferimento all’organizzazione del lavoro, da sottolineare sono i decreti attuativi del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO).
A innovare, invece, il fronte dati è stata la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), un importante passo avanti per l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche. Insieme al Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura cloud per ospitare i dati e i servi della PA, gestita dalla società partecipata da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti e Sogei.
Cosa ci aspettiamo dalla PA digitale del 2023?
Dopo un anno di importanti passi avanti, ora è tempo di fissare gli obiettivi per il nuovo anno con vista Italia Digitale 2026. Guardando proprio il cronoprogramma del piano, ecco cosa ci aspetta in questo 2023:
- La messa a terra del piano di migrazione Cloud
- Un maggior numero di siti e servizi degli enti conformi alle Linee Guida
- Verso gli 11mila enti su PagoPA
- Verso gli 800 enti su Piattaforma notifiche
- Verso un maggior sviluppo delle identità digitali
Come sarà questo 2023? Non ci resta che vedere.