Turismo, sostenibilità e digitale: il punto di vista degli italiani
Lo scorso 30 giugno ha avuto luogo il webinar Sustainable Tourism organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la prima Fondazione riconosciuta di ricerca in Italia dedicata ad approfondire i temi della sostenibilità digitale. Due gli obiettivi dell’incontro:
- presentare i risultati della ricerca condotta dall’Osservatorio sulla Sostenibilità Digitale su abitudini, percezioni, convinzioni, aspettative degli italiani nell’ambito del turismo, anche in relazione ai comportamenti on-line rispetto all’ecosistema degli strumenti di comunicazione disponibili;
- raccogliere le opinioni di un panel di esperti del settore turistico.
Lo sviluppo delle tecnologie digitali sta permeando sempre più le nostre vite e sta ridefinendo l’approccio di molti ambiti economici e sociali. Il turismo è uno dei settori che registra un deciso utilizzo delle tecnologie e delle piattaforme digitali che mediano il rapporto tra operatori e viaggiatori, così come è fortemente connesso con il tema della sostenibilità. È perciò importante capire come gli individui interpretano e vivono tale rapporto per comprendere quali siano le loro percezioni e le loro aspettative rispetto proprio alla relazione che intercorre tra turismo, sostenibilità e digitalizzazione. Cogliere queste dinamiche è importante non solo per gli operatori del settore ma anche per chi cura la comunicazione poiché la combinazione informazione e comunicazione riveste un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione digitale.
Gianluigi Tiddia, responsabile del canale Turismo Sostenibile su Tech Economy 2030, ha aperto il webinar introducendo i lavori e passando la parola a Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, il quale ha posto l’accento sul fatto che il turismo “è un settore che ha sofferto terribilmente durante la pandemia (-51% rispetto al 2019) ma che sta ripartendo e che potrebbe ottenere grandi vantaggi dall’incontro tra sostenibilità e digitalizzazione. Le previsioni di quest’anno sono molto incoraggianti. Si prevedono arrivi di quasi 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri, e un trend in crescita rispettivamente del 43% e del 35% (stime Demoskopika sul 2021).” Epifani ha aggiunto che “Questa fase di riavvio richiede estrema attenzione. È cruciale infatti tener conto di alcuni cambiamenti prodotti dall’esperienza della pandemia: non solo nell’organizzazione e nelle strategie delle aziende turistiche ma anche nei comportamenti e nelle scelte dei viaggiatori stessi, che devono essere più orientati verso l’utilizzo degli strumenti digitali e verso soluzioni di viaggio maggiormente attente alla sostenibilità. Il turismo infatti, per sua natura, ha un forte impatto di sostenibilità, sia ambientale che sociale ed economica, e le tecnologie digitali potrebbero avere un ruolo sostanziale nell’abbatterlo”.
La ricerca e il Digital Sustainability Index (DiSI)
Qui entrano in gioco i risultati della ricerca dell’Osservatorio per la Sostenibilità Digitale, illustrati da Edoardo Colombo, esperto di innovazione e turismo, su come le persone percepiscono il ruolo della digitalizzazione nell’esperienza turistica.
La ricerca analizza il comportamento degli italiani rispetto alle applicazioni per il turismo (dalle app per la prenotazione di alberghi e hotel agli strumenti che migliorano l’esperienza di visita nei musei o nei luoghi di cultura), con particolare attenzione a quelle che possono migliorare il fattore della sostenibilità. Il rapporto è basato sul Digital Sustainability Index (DiSI), un indice multidimensionale, realizzato dalla Fondazione, che misura il livello di consapevolezza degli italiani nell’utilizzo delle tecnologie digitali come strumenti di sostenibilità, come ha spiegato Simone Pastorelli, Direttore della Comunicazione della Fondazione.
Il DiSI considera quattro diversi profili dei cittadini italiani, importanti per una migliore comprensione dei dati relativi al settore del Turismo presentati nel corso del webinar:
- Sostenibili Digitali (26% degli italiani): coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti sostenibili e usano gli strumenti digitali;
- Sostenibili Analogici (18%): coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti sostenibili, ma non usano gli strumenti digitali;
- Insostenibili Digitali (25%): coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti non orientati alla sostenibilità, ma usano gli strumenti digitali;
- Insostenibili Analogici (31%): coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti non orientati alla sostenibilità, e non usano strumenti digitali.
Dall’analisi dei dati della ricerca è emerso che il 30% della popolazione italiana pensa che le tecnologie digitali non siano utili nel contrastare il fenomeno del sovraffollamento turistico, il cosiddetto overtourism.
Si tratta di un dato importante poiché evidenzia una ancòra scarsa consapevolezza dei cittadini italiani rispetto al potenziale ruolo del digitale nell’ambito del turismo. Inoltre, il 25% della popolazione ritiene che l’uso delle tecnologie digitali non abbia migliorato la propria esperienza in questo settore. Questa percentuale, però, scende al 16% per i Sostenibili Digitali – gli utenti più “competenti” su sostenibilità e digitale.
Un altro aspetto significativo che appare dallo studio è che, pur dichiarando di preferire la scelta di strutture green, il 73% degli italiani non è disposto a spendere di più, lasciando quindi intendere che se da un lato si registra un aumento della sensibilità rispetto alle tematiche ambientali dall’altro i consumatori non praticano scelte economiche che consentirebbero di concretizzare tale attenzione.
Per quanto riguarda l’utilizzo di applicazioni, la ricerca rileva che se più della metà degli italiani usa strumenti di prenotazione online di alberghi o altre strutture ricettive, solo il 26% di essi sceglie applicazioni che danno importanza alla sostenibilità delle strutture presenti – come FairBnB, Cityaround e così via – con un 8% che dichiara di farne un uso regolare, rispetto a un 27% di utenti abituali delle applicazioni tradizionali. Per i Sostenibili Digitali la percentuale di utenti attivi sale al 42%, scende invece al 12% per gli Insostenibili Analogici.
In riferimento alle applicazioni di prenotazione online di musei, è il livello di digitalizzazione che condiziona il comportamento degli italiani. A fronte del 31% che utilizza questi strumenti, infatti, le percentuali scendono dal 49% e 42%, rispettivamente di Sostenibili e Insostenibili Digitali, al 20% e 17% di Sostenibili e Insostenibili Analogici.
Sull’uso di applicazioni o siti di monitoraggio della sicurezza sociale dei Paesi, solo il 5% degli intervistati vi accede regolarmente. Le percentuali aumentano per i Sostenibili Digitali (l’11% di essi le usa normalmente), per scendere di molto per Insostenibili e Sostenibili Analogici, che le usano con regolarità rispettivamente per il 2% e 1%.
La parola agli esperti
Da Sorrento, dove era in corso il primo Global Youth Tourism Summit con presenti 130 ragazzi provenienti da 60 Paesi, Alessandra Priante, Direttore Regional Department for Europe alla World Tourism Organization, ha ribadito l’importanza delle tematiche del turismo sostenibile e, riferendosi all’iniziativa dell’UNWTO, ha dichiarato:”Questo non è semplicemente un evento: è una piattaforma in cui riunire una comunità di ragazzi che hanno una grande sensibilità per le tematiche della sostenibilità, in modo tale che siano loro stessi a dire agli stakeholders il futuro che intendono raggiungere”. Alberto Marinelli, Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale all’Università la Sapienza di Roma e membro del Comitato Scientifico FSD, commentando i risultati della ricerca ha detto: “I dati non mi sorprendono: siamo ancora nella fase in cui il driver è l’impatto tecnologico. Ma affinché la tecnologia possa avere un ruolo consapevole per la sostenibilità, probabilmente, il percorso è ancora lungo per gli utenti”.
Ragionando sui dati relativi alla percezione da parte degli italiani sul fatto che le scelte sostenibili siano più costose, Beatrice Ginocchio, Head of Revenue Management Costa Crociere, ha osservato “Credo che la sostenibilità molto spesso, ed erroneamente, sia associata ad un prezzo premium, per cui si pensa che i prodotti sostenibili abbiano necessariamente un prezzo più alto. In realtà, al contrario, penso che la sostenibilità, e tutti gli investimenti che possono essere realizzati in questa direzione, possano aiutare a diminuire gran parte dei costi che le aziende sostengono, andando di conseguenza a migliorare anche i ricavi. E in questa direzione, la tecnologia può avere un ruolo decisivo”. Per Maria Veronica Camerada, Professore associato di geografia economica e geopolitica all’Università di Sassari, “Oggi per le destinazioni turistiche è fondamentale unire la dimensione ‘fisica’ a quella digitale, intelligente. E sarà questa capacità a definirne, sempre di più, il livello di competitività”, mentre, secondo Alessandro Nucara, Direttore Generale di Federalberghi, “La sostenibilità non può essere egoistica. Deve riguardare l’individuo, certo, ma deve riguardare anche le comunità. È importante che questo si tenga in considerazione anche sull’uso del digitale per la sostenibilità nel turismo”.
Rodolfo Baggio, Docente al Master in Economia del Turismo all’Università Bocconi, si è invece soffermato sul fenomeno del sovraffollamento turistico affermando che “l’overtourism non esiste, esiste la cattiva gestione. È ovvio che se non si è in grado di gestire i flussi si arriva a queste conseguenze negative: ed è qui che la tecnologia può fare moltissimo per un turismo più sostenibile”.