Viaggiare in elettrico in Italia? L’abbiamo provato con Volkswagen ID.3
Partiamo da una premessa, viaggiare in Italia spesso è difficoltoso a prescindere dal mezzo che utilizzi, che sia un’automobile termica o elettrica per via delle code spesso presenti sui tratti autostradali causate dai tanti mezzi che transitano, molti dei quali sovradimensionati per le piccole corsie delle autostrade italiane, e a causa dei numerosi cantieri che sai quando iniziano ma non sai quando termineranno.
Detto ciò, grazie a Volkswagen che ci ha messo a disposizione una ID.3 modello Pro S, abbiamo provato a districarci nel quotidiano traffico cittadino ma anche a fare qualche viaggio più impegnativo.
In città muoversi in elettrico non solo ti permette di percorrere la strada della sostenibilità ambientale ma anche di apprezzare il silenzio in mezzo ad un inquinamento sonoro che le nostre città producono. Dopo essersi seduti e aver chiuso la portiera, l’insonorizzazione della ID.3 ci ha permesso di estraniarci dal mondo circostante e di poter ascoltare musica o parlare con il vivavoce del telefono come se stessimo comodamente seduti a casa o in ufficio.
Partiamo dai consumi
Se utilizzando un’auto termica possiamo fregarcene di guardare i chilometri di autonomia sapendo che ovunque troveremo una pompa di benzina per rifornirci di carburante, utilizzando un’auto elettrica dobbiamo pianificare i nostri spostamenti e le nostre soste per la ricarica.
Se siamo i fortunati possessori di un box auto possiamo scegliere di ricaricare collegandoci sul nostro impianto domestico, tenendo presente che in una notte di ricarica, con un impianto standard di 3 kW, riusciremo a ricaricare una piccola citycar ma di sicuro non riusciremo a fare “il pieno” alla nostra automobile medio/grande con elevate capacità di batteria. Una soluzione possibile, per i fortunati che hanno nelle vicinanze del proprio ufficio una colonnina pubblica, è quella di ricaricare la macchina quando si è al lavoro.
I consumi di un’auto elettrica potremmo definirli inversamente proporzionali a quelli di una tradizionale auto termica che consuma molto nei tragitti cittadini mentre in quelli su strade a lunga percorrenza risulta consumare meno. Per le auto elettriche invece i consumi di energia in città sono bassi in quanto ad ogni frenata l’auto produce energia che ricarica la batteria mentre nei tratti lunghi, soprattutto spingendo sull’acceleratore, l’energia viene consumata più rapidamente.
Colonnine di ricarica. Quale scegliere
Abbiamo detto che è possibile ricaricare il proprio veicolo elettrico sia collegandolo al proprio impianto domestico sia sfruttando le colonnine presenti nelle città, nelle periferie che in alcuni tratti autostradali. Attenzione però che le colonnine non sono tutte uguali, ci sono infatti colonnine di ricarica alternata (AC) e colonnine in corrente continua (DC, ultrarapide). Le prime ci mettono diverse ore per ricaricare l’automobile ma i costi cono più bassi, le seconde invece permettono ricariche ultra veloci ma hanno un costo maggiore.
Chi utilizza quotidianamente l’auto elettrica, ma anche le stesse case automobilistiche, consigliano di ricaricare sporadicamente con le colonnine ultrarapide in quanto, alla lunga, possono peggiorare l’autonomia delle batterie. Questo concetto vale non solo per le automobili ma per tutti quei dispositivi che utilizzano batterie al litio per funzionare, in primis gli smartphone.
Pianificare un viaggio
Se prima di partire per le vacanze o per un viaggio di lavoro cerchiamo l’hotel, prepariamo i bagagli e, dopo averli caricati, partiamo con la nostra automobile imboccando il primo casello autostradale senza troppi pensieri, con l’automobile elettrica dobbiamo pianificare bene il viaggio. Per questo ci viene in aiuto il sistema infotainment della nostra ID.3 che, in base alla destinazione selezionata, ci segnala se l’autonomia dell’auto ci permetterà di arrivare diretti a destinazione o se sarà necessario fermarci a ricaricare. Nello specifico siamo partiti da Trieste con un’autonomia di circa 380 Km impostando come destinazione Firenze con un percorso di circa 418 Km. La ID.3 ci proponeva una sosta di ricarica nei pressi di Occhiobello ma abbiamo preferito anticipare la sosta a Monselice, presso una colonnina di ricarica ultraveloce nei pressi dell’uscita del casello autostradale. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, soprattuto se viaggi in elettrico è bene non arrivare alla ricarica con pochi chilometri di autonomia in quanto la colonnina potrebbe essere occupata o guasta. Per stare più tranquilli esistono diverse app da scaricare sul proprio smartphone che, oltre ad aiutarci a pianificare il viaggio, ci forniscono informazioni sullo stato delle colonnine ricarica presenti in Italia e, su alcune, di prenotarne l’utilizzo.
Arrivati a Monselice, dopo aver collegato il cavo di ricarica della colonnina, la nostra ID.3 ci ha indicato che per terminare la ricarica ultra veloce ci sarebbero voluti circa 30 minuti, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe, bere un caffè e utilizzare la toilette.
Guida assistita in autostrada
La Volkswagen ID.3 ha un sistema di guida assistita, che non ti permette di leggere il giornale mentre stai viaggiando ovviamente, ma migliora notevolmente il confort e la sicurezza mantenendo la macchina nella corsia, facendo piccole correzioni e avvisando prima quasi sottovoce il conducente, in caso di distrazione e poi, in caso di colpo di sonno, strattonando la cintura di sicurezza per riportare l’attenzione sulla guida. I diversi sensori permetto all’auto di vedere in tempo reale le vetture presenti sulla strada e adattare la velocità in base a chi ci precede senza che il conducente debba frenare o accelerare ma anche segnalando sul display i limiti di velocità e fornendo informazioni precise sull’itinerario.
Ha senso acquistare un’auto elettrica in questo momento?
Proviamo a dare una risposta a questa difficile domanda. La risposta è sì se siamo utenti sensibili al tema della sostenibilità, guidatori a cui non dispiace pianificare il proprio viaggio e non abbiamo problemi a deviare il nostro itinerario per fermarci ad effettuare una ricarica nei lunghi percorsi. Meglio se disponiamo di box auto o colonnine nei pressi della nostra abitazione e del posto di lavoro.
La risposta è invece no se siamo utenti a cui non piace pianificare o semplicemente effettuare soste durante i viaggi. Se siamo distratti e ci troviamo spesso con la luce della riserva lampeggiante o semplicemente se non abbiamo sufficienti punti ricarica disponibili nella città dove viviamo.
Dobbiamo tenere presente però che negli ultimi anni e, probabilmente, ancora di più nei prossimi, gli stati europei promuoveranno importanti incentivi per l’acquisto delle automobili elettriche permettendo così di abbassare notevolmente i prezzi, fino ad ora superiori alle auto termiche di pari categoria, ma soprattuto di abbattere quei tabù che fino ad ora non ci hanno convinto sul mondo dell’elettrico.
Provando la Volkswagen ID.3 ci siamo convinti che i vantaggi dell’auto elettrica superino gli svantaggi e che, se dal lato automobili, siamo pronti alla svolta, l’Italia deve lavorare ancora sull’infrastruttura implementando un maggior numero di punti di ricarica e posizionandoli nei punti strategici del paese.