FlixBus al convegno di Fondazione Italia Digitale su trasporto passeggeri e digitalizzazione
«Trasformazione digitale e semplificazione dei processi necessari per il futuro. Confidiamo fiduciosi nelle misure del decreto attuativo di prossima emanazione dal MIMS»
La mancata digitalizzazione del settore rappresenta una barriera all’accesso per nuovi operatori
I tempi burocratici del settore in Italia fuori mercato rispetto alla media europea
Lo snellimento dei processi vantaggioso sia per Ministero sia per aziende e clienti finali
Vicemin. Morelli (MIMS): «Digitalizzazione dei trasporti cruciale per migliorare qualità della vita»
On. Bruno Bossio: «Mobilità è il settore più arretrato sul piano digitale. Urgente definire processo»
La digitalizzazione e semplificazione dell’iter burocratico come soluzione per aumentare la concorrenza nel settore del trasporto passeggeri: questo il tema della tavola rotonda «La sfida della digitalizzazione del trasporto passeggeri», tenutasi questa mattina al CNEL nell’ambito del convegno «Servizi pubblici digitali, opportunità e nuove sfide. Dai trasporti alla sostenibilità fino al nuovo rapporto tra PA e cittadino», organizzato da Fondazione Italia Digitale (FID).
Insieme ad Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, hanno partecipato alla tavola rotonda Alessandro Morelli, Viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), Enza Bruno Bossio, Segretaria della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Pierpaola Pietrantozzi, Segretario Nazionale ADICONSUM con delega ai trasporti, e Andrea Giuricin, Amministratore Delegato di Tra Consulting ed editorialista.
Nell’incontro è emerso il profondo gap esistente fra l’Italia e gli altri Paesi europei, caratterizzati da processi burocratici digitalizzati e più snelli. Un divario che pregiudica l’accesso al mercato di nuovi operatori, spesso non dotati delle strutture necessarie a far fronte ai numerosi adempimenti richiesti.
«In Italia, le aziende del settore si devono confrontare con procedure autorizzative ancora strettamente legate alla carta e con tempistiche che vanno da un minimo di tre mesi per una semplice modifica a una linea esistente a sei mesi per una linea nuova. Sono modalità fuori mercato, incompatibili con le esigenze sia di sostenibilità sia del settore, cruciale per l’economia del Paese, della mobilità su gomma, che in epoca pre-Covid trasportava circa 15 milioni di passeggeri all’anno sull’intero territorio nazionale ed è stato profondamente trasformato dalla pandemia. Per poterci allineare agli altri Paesi europei, è importante che si snellisca questo iter», ha detto Andrea Incondi.
Sempre per FlixBus, è opportuno, a questo scopo, seguire la direzione intrapresa dal Governo lo scorso novembre, con il DL Infrastrutture.
«Riteniamo che il DL Infrastrutture rappresenti un ottimo punto di partenza per una riforma del sistema burocratico nel trasporto passeggeri. Le difficoltà da superare sono ancora molte, ma siamo convinti che la digitalizzazione e la semplificazione dei processi sia l’unica soluzione possibile per una Sistema Paese più efficiente. Speriamo che l’occasione non vada persa e che le misure nel decreto attuativo di prossima emanazione dal MIMS – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – vadano in questa direzione», ha concluso Incondi.
Le dichiarazioni di Incondi trovano riscontro negli interventi di Alessandro Morelli, Viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), e di Enza Bruno Bossio, Segretaria della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che hanno evidenziato, a loro volta, i benefici derivanti da una digitalizzazione del settore e al contempo l’urgenza di agire in tale direzione.
«La digitalizzazione nei trasporti è fondamentale per semplificare la mobilità e connettere le persone nel miglior modo possibile: in poche parole, per portare a una migliore qualità della vita», ha infatti affermato il Viceministro Morelli.
«Il settore della mobilità e il più arretrato sul piano della digitalizzazione, perchè manca un processo che sia digitalizzabile. Appare cruciale individuare un processo, e questa responsabilità non può che essere della pubblica amministrazione», ha sottolineato quindi l’onorevole Bruno Bossio.