Le 5 scoperte dell’anno 2021
Anche questo 2021 è stato monopolizzato dal Covid-19 eppure è stato un anno ricco di interessanti scoperte scientifiche alle quali, purtroppo, non è stata data l’attenzione che meritavano. Vediamo di metterci una pezza noi e riepilogare quelle che più ci hanno affascinato.
“Jurassic Park” sempre più vicino
Partiamo alla grande con questa che, più che una scoperta vera e propria, rappresenta il primo passo verso un grandioso progetto che potrebbe vedere la luce in Russia. L’idea nasce come soluzione al problema del surriscaldamento globale che, secondo i due scienziati Nikita e Sergey Zimov, potrebbe essere rallentato grazie alla reintroduzione nella tundra siberiana di grandi mammiferi erbivori come i mammut.
Il progetto in realtà è già in essere da una ventina di anni nel Pleistocene Park, a circa 5.400 Km da Mosca, al cui interno sono stati finora introdotti cavalli Yakutian, buoi muschiati, yak, bisonti e pecore domestiche che hanno effettivamente dato buoni risultati ma l’apporto maggiore al cambiamento previsto prevede la presenza di animali di stazza maggiore quali mammut, rinoceronti lanosi o leoni delle caverne. La presenza di numerosi esemplari di queste specie renderebbe l’ambiente più simile a come si presentava 10.000 anni fa, influendo di conseguenza anche sul clima e rallentando di fatto il disgelo.
L’idea di riportare in vita questi imponenti animali sembra sempre più vicina ad essere realizzata sia grazie a recenti ritrovamenti di carcasse di mammut, contenenti materiale genetico perfettamente conservato, sia grazie alla tecnologia che si ritiene essere pronta per affrontare questo decisivo passo avanti, infine, dato il grande interesse suscitato da questo progetto, pare si stiano facendo avanti investitori in grado di finanziarlo. Se davvero l’impresa dovesse riuscire, gli scienziati in seguito tenterebbero di riportare in vita anche altri animali dalla mole importante come il rinoceronte lanoso o l’orso delle caverne.
Alla scoperta del Sole
Notizia recente è quella della sonda Parker Solar Probe della Nasa che, dopo 3 anni di viaggio, ha raggiunto la sua meta: la superficie del Sole.
Traguardo senza precedenti questo che segna un momento storico importantissimo per lo studio della nostra stella, la sonda infatti, attraverso la parte più esterna dell’atmosfera solare, è stata in grado di campionare particelle e campi magnetici, fornendo così informazioni sul Sole che sarebbe stato inimmaginabile rilevare prima di questo evento.
Rinvenuta la “città d’oro perduta” in Egitto
Risale a 3000 anni fa Aten, quella che si ritiene essere la più grande città mai rinvenuta in Egitto. La scoperta è stata annunciata dal team di ricercatori guidato dall’egittologo Zahi Hawass ed è stata definita la “seconda scoperta archeologica più importante” dopo il rinvenimento della tomba di Tutankhamon del 1922, dalla docente di egittologia all’Università John Hopkins di Baltimora, Betsy Brian.
La città, rimasta sepolta sotto la sabbia in una zona non molto distante da Luxor fino al suo ritrovamento, è rimasta ben conservata “con muri quasi completi e stanze piene di strumenti di vita quotidiana”, il che rende questa scoperta ancora più rilevante perché permetterà di ricavare alcune delle informazioni sull’antica civiltà egizia che, fino ad oggi, sono considerate un mistero.
Il nome per esteso dell’antico centro urbano viene indicato con “Il sorgere di Aten” (ma anche con “L’Ascesa di Aton”), in onore alla divinità egizia, e si ritiene sia stato fondato sotto il faraone Amenhotep III, che regnò dal 1391 al 1353 A.C., periodo durante il quale il culto di Aton divenne centrale.
Dalla Cina la pillola per l’eterna giovinezza
Da sempre l’uomo è alla ricerca di un elisir per la vita eterna, certo questo probabilmente non sarà mai realizzabile, ma la ricerca scientifica ha fatto passi mastodontici negli ultimi decenni e non sembra più tanto assurdo pensare che qualcosa possa, anche se in minima parte, fermare il tempo.
Lo scorso 6 dicembre è stato pubblicato, sulla rivista Nature Metabolism, lo studio del gruppo di ricerca capitanato dal Dott. SUN Yu, dell’Istituto di Nutrizione e Salute di Shanghai (SIHN), Accademia Cinese delle Scienze, che ha rivelato come un composto naturale contenuto nei semi d’uva, la procianidina C1 (PCC1), promuova la durata della salute e prolunghi la durata della vita. L’indagine al momento è stata condotta esclusivamente su topi anziani ed è stato verificato che la somministrazione di PCC1 ha interferito in modo sostanziale sulla sopravvivenza delle cellule senescenti, lasciando inalterate le cellule normali.
Il farmaco contro il Covid e tutti i coronavirus
Non potevamo concludere questo elenco senza aver menzionato l’argomento principe di ogni conversazione degli ultimi due anni: il Covid-19.
Tra tutte i sensazionali annunci relativi alla lotta contro questo virus, abbiamo deciso di riportare quello che riferisce la scoperta di una cura (o meglio il primo passo verso di essa) brevettata da un gruppo di ricercatori italiani: Angelo Reggiani dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Paolo Ciana, dell’Università Statale di Milano, e Vincenzo Lionetti della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Nonostante la strada sia ancora lunga – sembra potrà essere testato sull’uomo durante i prossimi due anni – le aspettative sono alte dato che questo farmaco potrebbe, non solo riuscire a contrastare il Sars-CoV-2 e tutte le sue varianti, ma addirittura anche altre forme di coronavirus.
Il principio di questa potenziale cura è quello di usare un antagonista, l’aptamero, cioè un frammento di Dna a singolo filamento, che funzionerebbe come uno “scudo” se posto alla porta d’entrata del coronavirus, il residuo K353 della proteina Ace2, alla quale si lega la proteina virale Spike. In definitiva questo farmaco, invece di combattere e tentare di distruggere il virus, semplicemente gli sbarrerebbe la strada.
Lo studio è visionabile qui.