Cambiaventi: l’emergenza climatica e noi
Dal “Museo della Bora” un progetto dedicato ai giovani, ma non solo, sui temi dell’emergenza climatica e dello sviluppo sostenibile.
“Un pianeta per tutti” promosso da Fondazione Cesvi
È in corso il progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi” attraverso il quale l’Associazione Museo della Bora intende sensibilizzare i giovani del Friuli Venezia Giulia sui temi dell’emergenza climatica e della sostenibilità ambientale.
PARTE DI UN IMPORTANTE PROGETTO EUROPEO
L’Associazione Museo della Bora si è classificata al secondo posto all’interno del bando “Un pianeta per tutti” lanciato da Fondazione Cesvi, dedicato agli enti del terzo settore interessati a promuovere attività di educazione e sensibilizzazione sul cambiamento climatico, rivolte soprattutto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni. Il bando è parte del progetto europeo 1Planet4all, un programma triennale co-finanziato dall’Unione Europea per la sensibilizzazione e attivazione dei giovani di 12 Paesi europei sul tema del cambiamento climatico e di come le nostre scelte nei Paesi a Nord del mondo possono avere un impatto profondo nei Paesi in via di sviluppo.
SI INIZIA DAL WEB, SI ARRIVERÀ A UN LIBRO
Il progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi” si articola in più fasi partendo da uno spazio dedicato sul sito www.museobora.org. Il risultato finale sarà un libro speciale: il primo “social book” sui cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia.
Per arrivare a questo ambizioso risultato, il progetto prevede tre fasi:
- Condivisione della conoscenza: i giovani di Trieste e del Friuli Venezia Giulia possono assistere a 4 webinar informativi tenuti da esperti e attivisti del clima quali Renato Colucci (Società Meteorologica Alpino-Adriatica), Saul Ciriaco (Area Marina Protetta di Miramare WWF), Florence Colleoni (OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), Celeste Righi Ricco (Change for Planet) e Joan Sullivan (Artists and Climate Change);
- Il contributo dei giovani: I giovani possono condividere foto e storie del clima che c’era e quello che verrà sul sito www.museobora.org. Il progetto vuole coinvolgere i giovani di oggi e di ieri incoraggiando il dialogo intergenerazionale e la sensibilizzazione sull’argomento. Questa fase è aperta a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia;
- Il social book, un libro partecipato: i contributi raccolti nella fase due andranno a costruire il “social book”, il primo libro partecipato dedicato all’emergenza climatica in Friuli Venezia Giulia. Il volume verrà presentato nel mese di febbraio 2022. Dal digitale si passerà così alla carta, per un nuovo scambio tra le generazioni.
FONDAZIONE CESVI, UNA REALTÀ DI GRANDE UMANITÀ
Cesvi è un’organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985, che opera in tutto il mondo per far fronte alle più gravi crisi umanitarie e per realizzare progetti di lotta alla povertà e di sviluppo sostenibile.
PARTNER E COLLABORAZIONI
Partner del progetto per l’Associazione Museo della Bora è l’Associazione giovanile MaiDireMai-NikoliReciNicoli, un’associazione sensibile alle tematiche del clima e della sostenibilità, composta da giovani ex volontari del servizio civile.
CambiaVenti può contare sui preziosi contributi scientifici di SMA-A Società Meteorologica Alpino-Adriatica, AMP-Area Marina Protetta di Miramare WWF, OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Sono coinvolte nelle attività del progetto anche le seguenti realtà: Change for Planet, Associazione Explora, Comitato Ritorno al Parco, Associazione Nazionale Piccoli Musei. Va ricordato anche lo speciale supporto della Biblioteca Villa Dora di San Giorgio di Nogaro, capofila del sistema InBiblio, che ha ospitato la prima tappa della piccola mostra “Racconto di un clima passato” con le fotografie di vecchi inverni freddi provenienti dall’Archivio del professor Silvio Polli.
PROVIAMO A CAMBIARE IL VENTO…
“Cosa c’entra il Museo della Bora?” risponde il presidente dell’Associazione, Rino Lombardi: “Siamo una piccola associazione, ma abbiamo un grande entusiasmo. Siamo ottimisti per natura e crediamo che ognuno nel suo piccolo possa fare qualcosa per ridurre la febbre del pianeta. Di certo, dobbiamo dare tutti una mano. Proviamo a far cambiare il vento. Insieme!”