La Dieta Mediterranea protagonista a Expo Dubai
Bando del Future Food Institute per assegnare 4 scholarship da destinare a 2 studenti emiratini e 2 volontari del Padiglione Italia per studiare al Paideia Campus a Pollica
“Abbiamo voluto celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione al Padiglione Italia a Dubai parlando di Dieta Mediterranea, patrimonio universale dell’Umanità da più di dieci anni e soprattutto patrimonio italiano. Abbiamo voluto creare un ponte ideale tra Pollica, capitale di questo modello alimentare, e Dubai, una piazza internazionale che per sei mesi avrà gli occhi puntati del mondo. Una connessione che abbiamo voluto rendere concreta promuovendo 4 borse di studio per dare la possibilità a due studenti emiratini e due volontari del Padiglione Italia di poter venire a studiare al Paideia Campus, un hub internazionale, che abbiamo inaugurato a Pollica, dove formiamo le giovani generazioni sui temi dello sviluppo sostenibile in modo concreto, utilizzando la Dieta Mediterranea per parlare di ecologia integrale in linea con gli obiettivi del Millennio”.
Lo dichiara Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute, promotrice del Forum “Mediterranean Diet – Lifestyle for a sustainable future” organizzato al Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione.
A undici anni dalla sua nomina, la Dieta Mediterranea è molto più di un modello alimentare: è un patrimonio di scienza, saperi tradizionali, competenze e valori identitari generati da un territorio, che può essere considerato un vero e proprio laboratorio di biodiversità della terra e del mare e incubatore di buone pratiche da cui costruire il futuro.
L’evento, organizzato in collaborazione con il Cluster Tecnologico Agroalimentare Italiano e con il supporto del Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” di Pollica, è stata un’occasione importante per presentare al mondo il modello di ecologia integrale, a partire dalla Dieta Mediterranea e dallo stile di vita sano e salubre per la salute dell’uomo e del Pianeta, che essa incarna.
Sono intervenuti Maurizio Martina, vice direttore generale della FAO, che ha sottolineato quanto sia essenziale cambiare i paradigmi di consumo verso modelli sostenibili; Maria do Céu Antunes, Ministra dell’Agricoltura portoghese, Paese impegnato nel diffondere i principi della dieta mediterranea quale modello sano per l’uomo e per il pianeta; Andrea Carapellese di UNIDO Italia, che ha sottolineato l’importanza di facilitare partnership pubblico-private e accelerare l’innovazione in agritech a sostegno delle filiere del Mediterraneo presentando la food coalition, rete che vede coinvolti Iraq, Tunisia, Marocco ed un super network di ecosistemi dell’innovazione del Mediterraneo provenienti da Grecia, Italia e Spagna; Vicky Inglezou di Maniatakeion Foundation che rappresenta la comunità di Koróni, Messinia e Grecia; Elisabetta Morodell’Università Suor Orsola Benincasa, che ha posto l’accento sul lato softpower della Dieta Mediterranea e sull’importanza del convivio; Ramon Estruch in rappresentanza della Fundación Dieta Mediterránea di Barcellona, che ha messo in evidenza il ruolo della Dieta Mediterranea nello scenario della salute globale; Chabrel G. Terraf ed Henda Mahmoudi, dell’ICBA (International Center for Biosaline Agriculture); Andrea Bariselli di Strobilo, che con l’esempio del Med Mind Lab ha sottolineato l’importanza della connessione con il territorio e la salute dell’ecosistema al quale siamo esposti per raggiungere il vero equilibrio people-planet; Angelo Riccaboni di Fondazione Prima, Santa Chiara Lab, che ha posto l’accento su quanto sia strategico per l’Europa accelerare l’innovazione verso la tasformazione dei Food systems del Mediterraneo verso modelli sostenibili; Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura in Regione Campania, che ha sottolineato come investire oggi nel sostenere le filiere agricole del Mediterraneo non è solo questione di ripresa economica e crescita a breve termine ma una strategia di sviluppo che può portare impatti profondi, nel lungo periodo, nella comunità; Benedetto Zacchiroli, presidente di ICCAR, che ha delineato un Mediterraneo senza confini, dove le diversità sono la vera ricchezza comune e condivisa, un Mediterraneo che unisce ed è capace di creare bellezza.