RiGenerazione Scuola, il mondo dell’istruzione punta sulla transizione ecologica
Le conseguenze del cambiamento climatico mettono a rischio le nostre vite e il futuro delle nuove generazioni. Una sfida che riguarda tutti noi e che richiede un forte approccio pedagogico unito ad azioni concrete che portino ad un cambiamento radicale di abitudini e stili di vita, non più sostenibili. Ed è a partire dalla scuola che occorre educare e formare i nostri giovani verso un nuovo modo di rapportarsi alla natura e all’ambiente. L’educazione alla sostenibilità deve essere sempre più un tema centrale dell’insegnamento e per questo il Ministero dell’Istruzione ha lanciato il progetto nazionale “RiGenerazione Scuola”, un vero e proprio Piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030. Il Piano poggia su quattro pilastri: la rigenerazione dei saperi, dei comportamenti, delle infrastrutture fisiche e digitali e delle opportunità.
Il pilastro “rigenerazione dei saperi” prevede azioni formative indirizzate agli alunni, ai docenti e alle famiglie, con attività laboratoriali, esperienziali e interattive. Si terranno non solo all’interno dell’edificio scolastico ma anche in luoghi simbolici per l’apprendimento delle conoscenze, in spazi aperti a contatto con la natura e in ambienti digitali.
Il pilastro “rigenerazione dei comportamenti” stabilisce la messa a regime di un insieme di attività formative e l’emanazione di linee guida per stimolare e indurre la comunità scolastica a comportamenti virtuosi per convertire le abitudini e gli stili di vita.
Il pilastro “rigenerazione delle infrastrutture fisiche e digitali” vuole fornire un chiaro indirizzo per la realizzazione di nuove scuole sostenibili, con ampi spazi verdi e ambienti didattici rimodulati. Il pilastro prevede la graduale riqualificazione energetica delle scuole, la modifica degli spazi esterni in spazi verdi e la bonifica dall’amianto. E’ prevista la realizzazione di 200 nuove scuole ad elevata efficienza energetica e il cablaggio degli istituti.
Infine c’è il pilastro “rigenerazione delle opportunità” che mira a istituire nuovi percorsi per la scuola secondaria di Secondo Grado, come Licei Ambientali e Istituti Tecnici Superiori ad indirizzo Sviluppo Sostenibile. Promuove l’istituzione di nuovi indirizzi degli ITS volti a offrire nuovi sbocchi lavorativi in settori quali: bio-agricoltura, agricoltura di precisione e rigenerativa, economia circolare, finanza sostenibile, chimica verde, bioeconomia, progettazione a zero emissione, mobilità sostenibile, progettazione e lavorazione di nuovi materiali.
Mentre tra gli obiettivi del Piano ci sono il recupero della socialità, l’abbandono della cultura dello scarto a vantaggio della cultura circolare, l’acquisizione della consapevolezza del legame fra solidarietà ed ecologia. Ma anche obiettivi ambientali ed economici: diventare consapevoli che i problemi ambientali vanno affrontati in modo sistemico, imparare a minimizzare gli impatti dell’azione dell’uomo sulla natura, conoscere il sistema dell’economia circolare, imparare a costruire i mestieri e le imprese del futuro a zero emissioni, circolari e rigenerative.
“Il Piano ci dà la possibilità di riflettere – ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante il convegno di presentazione – ma anche di avviare percorsi di azione, in ogni scuola, in ogni comune, in ogni comunità. Non stiamo salvando il pianeta: stiamo salvando noi stessi e i nostri figli. Stiamo salvando le future generazioni. Stiamo salvando l’idea stessa della vita”.