Google sta pianificando il futuro del lavoro tra robot e uffici all’aperto
Google rivoluzionerà la nostra idea di spazio di lavoro? La ricerca che sta portando avanti ci farà forse dire addio a ciò che conosciamo oggi.
Quando si parla di futuro del lavoro difficilmente si ragiona sullo spazio. Per fortuna ci pensa Google a regalarci un assaggio concreto di futuro dello spazio di lavoro, proponendo una modalità ibrida.
Spesso si tende a considerare solo l’idea di modificare il tipo di lavoro ma non l’approccio, senza rendersi conto che ogni ufficio è fatto di persone prima che di scaffali.
La pandemia ci ha costretti ormai da più di un anno a mettere in discussione il concetto di lavoro in presenza, visto il necessario distanziamento sociale e l’aumento di contagi nei luoghi chiusi.
Durante il primo lockdown, una delle parole più abusate, che tuttora si sente spesso ripetere, era smart working. Questo concetto confuso con il lavoro a distanza ha generato una gran confusione che ha portato quasi tutti i dipendenti a essere oberati di lavoro a odiare il lavoro da casa.
Quello che si è confuso è lo smart working, una modalità di lavoro non vincolata a spazi e orari ma basata sul raggiungimento di obiettivi; con il lavoro a distanza che nella maggior parte dei casi ha generato difficile organizzazione, ore di attività senza pausa, call infinite e spazi lavorativi mal gestiti.
Questo ha provocato un aumento dello stress, ma l’esperienza dell’ultimo anno è destinata a lasciare un segno. Sono molte, infatti, le persone che non vogliono rinunciare alla modalità mista casa/ufficio, per non rimanere chiusi in ufficio 8 ore al giorno senza possibilità di respiro.
La ricerca sul futuro del lavoro di Google
In uno studio avviato prima della pandemia e ripreso in un articolo del New York Times, si vede come Google stia lavorando per rivoluzionare concretamente il concetto di spazio di lavoro:
- Partendo da nuove sale riunioni con posti a sedere in cerchio intervallati da grandi schermi per permettere a chi è online di vedere le persone in presenza;
- Sale open, ma con robot sempre pronti a gonfiare palloncini di cellophane per garantire privacy ai dipendenti;
- Scrivanie personalizzabili al passaggio del badge che si adattano alle impostazioni inserite dal dipendente (es. altezza, inclinazione del monitor, inserisce foto di famiglia su un display e regola la temperatura vicina);
- Uffici all’aperto, soprattutto finché il virus non sarà sconfitto definitivamente, dotati di sistemi per combattere le distrazioni come i rumori vicini.
Insomma una vera rivoluzione.
“Il futuro del lavoro che pensavamo fosse tra 10 anni, è stato accelerato dal Covid che ci ha portato a quel futuro ora” -ha detto Michelle Kaufmann, a capo di un team che supervisiona le idee per i futuri uffici di Google.
Tutto questo sarà, dunque, realizzato a breve? Rimaniamo aggiornati e soprattutto non facciamoci sfuggire il progresso.