La proprietà dell’arte digitale si protegge con la blockchain e gli NFT
Creare l’esatta copia di un quadro è possibile, anche se gli esperti possono verificare l’originalità di un’opera d’arte da diversi fattori quali le pennellate, la brillantezza dei colori, la qualità della tela, potendo al giorno d’oggi, effettuare diversi esami ad un dipinto che possono verificarne al 100% la sua autenticità.
Ma come fare a proteggere le opere d’arte digitali? La Digital art, a differenza di un’opera d’arte fisica, è molto difficile da proteggere e riuscire a copiarla è molto più semplice che copiare un quadro o una scultura reali.
In questo periodo si stanno diffondendo diverse forme d’arte digitale, basti pensare che a marzo scorso l’opera intitolata “EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS” , un enorme collage, è stata battuta all’asta da Christie’s per la cifra pazzesca di 69 milioni di dollari.
L’opera, interamente digitale, si avvaleva dell’utilizzo di NFT dove l’acronimo (Non-Fungible Token) indica un bene non scambiabile e quindi unico come un’opera d’arte.
Le caratteristiche principali di un’opera che utilizza l’NFT è che le informazioni sono decentralizzate, c’è un’esatta tracciabilità ed è possibile verificarne la proprietà in qualsiasi momento e con estrema esattezza.
Anche alcuni musicisti stanno pubblicando e vendendo la loro musica con l’utilizzo dei token NFT e la stessa tecnologia viene utilizzata per acquistare oggetti in alcuni videogiochi o nelle compravendite di proprietà immobiliari virtuali, mercato in espansione negli ultimi mesi.
Un nuovo mercato, quello della vendita di opere d’arte digitali, chiamato anche Crypto Art, proietta il mondo dell’arte in una nuova dimensione fatta di zeri e uni, dove gli artisti possono esprimersi in totale libertà, senza la paura che la loro opera venga riprodotta illegalmente e potendo mettere all’asta le loro tele virtuali, aspettando che appassionati di arte digitale si aggiudichino l’asta e, magari, effettuino anche il pagamento attraverso una crypto valuta.