Smart Home. Migliora la vita diminuisce la sicurezza
Oggi come non mai la casa è il luogo dove passiamo più tempo durante le nostre giornate. L’epidemia di Covid ha modificato le nostre routine giornaliere in cui ci alzavamo dal letto e, in fretta, ci recavamo sul posto di lavoro per passare gran parte della nostra giornata. Per molti questi schemi sono saltati e con l’implementazione dello smart working ma, per essere corretti, dovremmo chiamarlo home working, la casa si è trasformata in ufficio e sono sopraggiunte diverse esigenze come trovare uno spazio dedicato per poter affrontare le tante video call di lavoro, ormai definite dai più “zoomate”, ritagliando una privacy, spesso da dover condividere con il partner o i figli alle prese con la didattica a distanza.
Questi cambiamenti, che da temporanei sembra stiano diventando stabili, hanno richiesto un’implementazione della nostra infrastruttura tecnologica a partire dal potenziamento della connessione internet, spina dorsale delle nostre attività lavorative, scolastiche e ludiche.
Passare la maggior parte del tempo nella nostra abitazione ci ha spinto all’acquisto di diversi dispositivi che rientrano nella categoria domotica e che dovrebbero servire a migliorare la nostra vita semplificando le azioni quotidiane o, addirittura, automatizzandole.
Assistenti vocali e IOT
Il boom di vendite di assistenti vocali, durante l’ultimo Black Friday, ci indica come questi dispositivi siano sempre più presenti e diffusi nelle nostre case e spesso vengano accoppiati a sistemi IOT per l’illuminazione intelligente, al fine di accendere o spegnere le luci o modificarne il colore attraverso un semplice comando vocale o abbinati a sistemi di controllo del riscaldamento domestico permettendo, con la voce, di aumentare o diminuire la temperatura di una o più stanze. La maggior parte degli assistenti vocali implementano anche un altoparlante che permette di diffondere la musica preferita in ogni angolo della nostra abitazione andando così a creare quel sistema di audio multi room, una volta chiamato “filodiffusione” che a differenza di qualche anno fa ora ha un costo accessibile a tutti.
Traffico in tilt
Collegare diversi dispositivi alla rete domestica spesso ne diminuisce le prestazioni portandoci all’esasperazione quando un’importante riunione di lavoro a cui partecipiamo tramite il nostro notebook inizia a fare i capricci, il video si blocca di continuo e la voce dei nostri interlocutori risulta metallica. L’utilizzo del WiFi come sistema di connessione preferenziale al router, dispositivo che gestisce la rete interna della propria abitazione, può andare in collasso dovendo gestire simultaneamente le connessioni di decine di dispositivi dove in una famiglia genitori e figli posseggono almeno uno smartphone, dove uno o più computer si connettono contemporaneamente con applicazioni di videoconferenza, dove assistenti vocali, luci smart, termostato e valvole intelligenti, console per il gaming, smart tv, telecamere di sorveglianza e, alle volte, anche frigorifero e lavatrice intelligenti, stanno perennemente collegati al nostro WiFi e alla rete Internet dialogando costantemente tra loro e con l’azienda che li produce, generando così un traffico paragonabile a quello di una metropoli nell’ora di punta.
Spesso i router forniti in comodato gratuito dal proprio provider (l’operatore con cui abbiamo sottoscritto il contratto per Internet) non sono sufficienti a reggere una mole di traffico generato dalla nostra abitazione domotica e risulta necessario acquistarne uno adatto a questo scopo.
Più dispositivi minor sicurezza
Succede così che maggiore è il numero di dispositivi collegati ad Internet presenti nella nostra casa minore è la sicurezza della nostra rete. Infatti ogni dispositivo intelligente è attaccabile più facilmente di un pc o uno smartphone ed essendo collegato alla nostra rete domestica potrebbe mettere a rischio anche gli altri dispositivi. Gli assistenti vocali, ad esempio, registrano tutte tutti i comandi che gli impartiamo ma succede che registrino anche le nostre conversazioni così come i robot aspirapolvere costruiscono un preciso schema della nostra abitazione condividendolo con la casa madre e le telecamere di sorveglianza domestica registrino e trasmettano i video attraverso il cloud del loro brand (spesso cinese).
Consapevoli di ciò dovremmo mettere in atto una serie di accorgimenti per mantenere alta la sicurezza della nostra rete e assicurare quel minimo di privacy che diventa sempre più difficile da mantenere.
Manca la consapevolezza
Al cittadino di oggi manca la consapevolezza dell’utilizzo di strumenti che sicuramente possono migliorare la propria vita, rendere il lavoro più performante, fornirci momenti di svago, permetterci un maggiore controllo della nostra abitazione, demandare alcuni lavori alle macchine, ma che contestualmente forniscono informazioni di noi, della nostra abitazione, della nostra vita quotidiana, facendo circolare informazioni personali sulla rete.
Essere consapevoli non significa non dotarsi di tali dispositivi ma utilizzarli con accortezza, implementando la sicurezza attiva e passiva della nostra rete interna, per fare in modo che smart home sia sinonimo di miglioramento della vita e non di violazione della propria privacy.