Smartworking e sicurezza informatica per le PMI
La giovane azienda friulana ha ideato Security First, il primo software che protegge i dati a monte della connessione internet, anche nel caso di smart e remote working. Oltre 125 gli attacchi sventati all’origine solo nell’ultimo mese.
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha accelerato la rivoluzione di smart e remote working. Un vero e proprio cambiamento strutturale, che negli ultimi mesi ha visto molte imprese ricorrere al lavoro agile per garantire la prosecuzione delle attività e, contestualmente, tutelare la salute dei propri dipendenti. L’adozione dello smart working consente di introdurre elementi di flessibilità e migliorare la produttività, ma senza un’adeguata cyber security si può trasformare in un rischio importante per ogni azienda, soprattutto se piccola o media: l’aumento esponenziale del volume di traffico online incrementa infatti le opportunità di mettere a segno azioni illecite.
Nonostante si tenda a credere il contrario, le piccole e medie imprese (circa 5 milioni di aziende attive, pari al 92% delle imprese italiane) sono il bersaglio privilegiato dei cyber criminali, che le preferiscono alle grandi realtà perché meno strutturate, meno pronte a reagire agli attacchi informatici e, quindi, assai vulnerabili anche per quanto riguarda il lavoro da remoto.
“Tutte le aziende detengono informazioni che potrebbero essere compromesse e vendute, siano essi dati commercialmente sensibili o dettagli personali dei dipendenti – dichiara Andrea Virgilio, CEO di Heply. – I criminali sono abili nel trovare informazioni che porteranno loro profitto, prendendo di mira qualsiasi organizzazione che appare vulnerabile. Qualunque sia la sua dimensione, se un’azienda lascia una porta aperta ai criminali informatici può diventare una vittima”.
In un periodo storico di rapido sviluppo dello smart e remote working anche in Italia, a causa dell’emergenza sanitaria, è diventato fondamentale per le PMI avere strumenti efficaci per garantire l’accesso sicuro, protetto e verificato alle risorse informatiche aziendali. Consentire ai dipendenti di lavorare efficacemente da remoto e, al contempo, impedire l’accesso a malintenzionati è sicuramente uno dei risultati principali che SECURITY FIRST si prefigge di raggiungere grazie alle funzionalità di filtraggio in tempo reale del traffico in ingresso sulla rete aziendale.
Secondo una recente analisi di Webroot sulle PMI oggetto di attacchi informatici, quasi nel 50% dei casi vi è stato un impatto negativo sui rapporti con le controparti aziendali, nel 22% dei casi l’attacco ha addirittura portato alla perdita di importanti commesse di fornitura.
Proprio per tutelare le imprese dagli attacchi dei cyber criminali in questo momento così delicato per l’economia del nostro paese e non solo, HEPLY ha ideato SECURITY FIRST, il primo software che protegge i dati a monte della connessione Internet.
SECURITY FIRST, ideato dalla giovane realtà friulana in collaborazione con TIMENET – storica azienda di telecomunicazioni specializzata nella fornitura di servizi di telefonia e connettività internet -, analizza e filtra tutto il traffico Internet in tempo reale attraverso una infrastruttura hardware e software di proprietà. Solo successivamente a questa analisi, il traffico dati viene consegnato al cliente, con la garanzia di una sicurezza totale. Il team di specialisti Heply in Cyber Security, infatti, si preoccupa di tenere costantemente aggiornati i sistemi di sicurezza al fine di garantire filtri sempre efficaci, come ad esempio gli anti-DDoS, anti-Flood, anti-PortScan o i filtri basati su “Black List”.
“Grazie a SECURITY FIRST – spiega il CEO di Heply Andrea Virgilio – siamo in grado di identificare, isolare e bloccare sul nascere qualsiasi tipo di attacco, prima ancora che la Rete dell’azienda venga raggiunta. Inoltre, eliminando a monte eventuale traffico malevolo e pericoloso, siamo in grado di fornire linee Internet più performanti e veloci”.
Nel primo mese dalla sua attivazione SECURITY FIRST ha analizzato e bloccato più di 500K IP classificati come “malevoli”. Solo nell’ultimo mese, inoltre, ha sventato circa 125 attacchi informatici di varia origine e natura prima che questi raggiungessero le reti aziendali (sicurezza a monte).