Adolescenti e dipendenze, quali i comportamenti a rischio

 Adolescenti e dipendenze, quali i comportamenti a rischio

adolescenti e dipendenze

Gli adolescenti bevono e fumano di meno, ma passano più tempo tra social e videogiochi

Quali sono i comportamenti a rischio degli adolescenti europei? Come sta cambiando il rapporto con le dipendenze? I ragazzi fumano le sigarette classiche o hanno adottato quelle elettroniche? Che rapporto hanno con la cannabis o con il gioco d’azzardo? E che ruolo hanno nella loro vita i social media e videogiochi, considerati da molti l’ultima frontiera delle dipendenze sociali?

A tentare una riposta, il Report dell’European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad). Lo studio, coordinato dal gruppo di ricerca italiano dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) e pubblicato in collaborazione con l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), si basa sull’ultima rilevazione condotta nel 2019 in 35 Paesi europei, tra cui 25 Stati membri dell’Ue.

Negli ultimi due decenni, vista la crescente popolarità di smartphone e tablet, i videogiochi sono diventati sempre più diffusi e gli utenti giocano più spesso su questi dispositivi. Circa il 60% degli intervistati ha dichiarato di aver giocato ai videogiochi in un giorno scolastico nell’ultimo mese (il 69% in una giornata non scolastica). Nella maggior parte dei Paesi, i ragazzi passano il doppio del tempo a giocare rispetto alle ragazze.

Adolescenti e dipendenze

Circa il 94% dei rispondenti ha riferito l’uso di social media nel corso dell’ultima settimana. In media, gli utenti hanno trascorso 2-3 ore sui social media in un giorno di scuola, tempo che sale a 6 o più ore nelle giornate non scolastiche. Nella maggior parte dei Paesi, le ragazze hanno detto di utilizzare i social media nei giorni non scolastici più frequentemente rispetto ai ragazzi.

Dati inaspettati arrivano invece dallo studio sul tema del gioco d’azzardo: è un’attività diffusa tra gli studenti in Europa, con il 22% degli intervistati che ha dichiarato di aver giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi (prevalentemente a lotterie e gratta e vinci). Espad stima inoltre che il 7,9% degli studenti abbia giocato d’azzardo online nel periodo di riferimento. Il dato italiano è nettamente superiore alla media europea, con il 32% degli studenti che ammette di aver giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno. Di questi, il 3,9% risulta avere un profilo di gioco a rischio, percentuale in questo caso più bassa del dato europeo. In Italia, gli studenti che giocano sembrano preferire le scommesse sportive.

Dal Rapporto emerge poi che il consumo di alcol rimane elevato tra gli adolescenti europei: una media di oltre tre quarti (79%) degli studenti ha fatto uso di alcol nel corso della vita e quasi la metà (47%) nel corso dell’ultimo mese. Ma i dati sull’andamento dei consumi segnalano alcune diminuzioni costanti, con livelli oggi inferiori a quelli del 2003, quando tali valori avevano raggiunto un picco rispettivamente del 91% e del 63%. Per l’Italia, i dati Espad mostrano che la percentuale di studenti che fa uso di alcol è superiore alla media europea: l’84% riferisce di aver consumato alcol nella vita e il 59% nell’ultimo mese. Tuttavia, se l’uso di alcol sembra più diffuso che in altri Paesi, il consumo eccessivo (35%) è nella media europea.

A fronte dell’introduzione delle politiche sul tabacco che hanno caratterizzato gli ultimi due decenni, si registrano sviluppi positivi anche per quanto riguarda la diffusione dell’abitudine al fumo tra gli adolescenti. Tra il 1995 e il 2019, Espad ha rilevato una diminuzione del fumo di tabacco in relazione tanto all’uso almeno una volta nella vita (dal 68% al 42%), quanto all’uso recente (dal 33% al 20%) e all’uso quotidiano (dal 20% al 10%). I nuovi dati rivelano una alta prevalenza dell’uso di sigaretta elettronica (40% per l’uso nel corso della vita e del 14% per l’uso nell’ultimo mese) e che coloro che non hanno “mai fumato” sigarette presentano tassi più elevati di questo comportamento rispetto ai fumatori “occasionali” e “abituali”.

L’Italia è tra i Paesi con la percentuale più alta di studenti che riporta di aver fumato sigarette nel corso della vita (55%). Per quanto riguarda invece l’uso di sigarette elettroniche, nonostante la percentuale di studenti italiani che le hanno provate almeno una volta nella vita sia leggermente più alta della media europea (44%), la prevalenza di “fumatori elettronici” recenti è leggermente inferiore (13%).

Infine, la rilevazione mostra che, in media, 1 studente su 6 (17%) ha riportato di aver fatto uso di una sostanza illecita almeno una volta nella vita, con livelli che variano notevolmente tra i Paesi coinvolti (dal 4,2% al 29%). La diffusione dell’uso di sostanze illecite nel corso della vita in questa popolazione è in leggera diminuzione rispetto al 2011, anche se è rimasta generalmente stabile negli ultimi due decenni. La cannabis è ancora la sostanza illecita più usata dagli studenti. In media, il 16% dei rispondenti ha riferito di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita (11% nel 1995), mentre il 7,1% ha riferito di averne fatto uso nell’ultimo mese (4,1% nel 1995). Nel nostro Paese, in linea con i dati registrati nel 2015, si riscontrano percentuali di utilizzo di cannabis tra le più alte in Europa.

In media, il 3,4% degli studenti ha riferito di aver fatto uso almeno una volta nella vita di nuove sostanze psicoattive (Nps): sostanze di origine sintetica, che sfuggono ai controlli perché non censite nelle tabelle ufficiali delle droghe illegali. Questa percentuale, sebbene in leggera diminuzione rispetto al 4% registrato nel 2015, rappresenta comunque livelli di consumo più elevati rispetto ad anfetamine, ecstasy, cocaina o Lsd considerati individualmente. Sebbene in linea con il dato europeo, in Italia le Nps registrano una rilevante diminuzione rispetto all’ultima survey, con un 3.1% degli studenti che riporta di averne fatto uso almeno una volta (6% nel 2015).

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