Banda Ultralarga in Italia. A che punto siamo?
Non sembra che il 2020 sia l’anno della BUL (Banda Ultralarga) per il nostro Paese. Guardando i dati del ranking europeo siamo al 25° posto su 28 arrancando dietro alla maggior parte dei paesi europei.
Questo è dovuto ad un insieme di fattori, a partire dalla carenza di infrastrutture dedicate, alla mancanza di competenze digitali diffusa sul nostro territorio, alla mancata richiesta di aziende pubbliche e private per l’implementazione di una rete Internet più performante.
Ci sono importanti cantieri avviati per l’estensione della banda ultralarga su tutto il territorio nazionale che dovrebbero concludersi entro il 2022, anno in cui la gran parte del nostro Paese dovrebbe avere una copertura stabile che permetta di metterci alla pari con i nostri vicini europei.
Il piano dei lavori è molto ambizioso e riuscire a stare nei tempi prefissati non sarà facile visto anche il prolungamento dell’emergenza Covid che ha necessariamente sospeso i lavori di alcuni mesi e che rischia di sospenderli nuovamente, proprio in un momento in cui ci sarebbe la necessità di avere delle connessioni più performanti dovuto al numero sempre maggiore di dipendenti in smart working, della remotizzazione del lavoro e della didattica a distanza per oltre 2 milioni di studenti italiani.
Per rispettare i tempi e chiudere i tanti cantieri già avviati, sarà necessaria una forte sinergia tra pubblico e privato per un’opera che andrà a beneficio sia del mondo business sia di quello consumer in quanto Internet è ormai un servizio fondamentale e questa emergenza, dovuta all’epidemia in corso, lo ha reso chiaro a tutti.