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L’impatto del Covid sui media: generazioni a confronto

L’impatto del Covid sui media è positivo ed in continua espansione nonostante per molti altri settori non si possa dire lo stesso. Durante e post lockdown abbiamo avuto modo di analizzare statisticamente gli interessi delle varie generazioni nei confronti dei contenuti proposti dalla rete, con il risultato che ad emergere sono stati i video online, con il 51% di utilizzo da parte della Generazione Z ( dai 7 ai 21 anni) ed il 44% dai Millennials (dai 22 ai 36 anni).

Mentre gli appartenenti alla Generazione X (dai 37 ai 51 anni) e a quella dei Baby-Boomer (dai 52 ai 70 anni) continuano a preferire maggiormente le trasmissioni Tv (per il 60%), con un’attenzione alle tv via internet e streaming del 40%, i video online conquistano il podio tra i giovani e giovanissimi grazie all’aumento delle dimensioni dei monitor, della qualità delle immagini ed alle connessioni dati sempre più veloci, inoltre, grazie al 4K ed alla realtà aumentata, i video sono sempre più coinvolgenti e performanti.

Un’aspetto importante del video online è che ad oggi rappresenta il canale digitale con la crescita più veloce di investimenti pubblicitari. Si stima, difatti che l’advertising sia destinato ad aumentare del 18% nel 2021 , passando da 45 miliardi a 61 miliardi di dollari.

L’importanza di cogliere il passaggio sempre più evidente al mondo della rete, dello streaming e della comunicazione diretta, spinge le aziende a riconsiderare nuove tecniche di marketing volte a indicizzare e targetizzare i contenuti e le tipologie di creatività in base al pubblico ed ai suoi interessi, fattore quanto mai cardine per il successo delle campagne di advertising. Lo constatiamo con gli influencer su Instagram ed i loro video brevi all’insegna dello swipe up capaci di convertire i visitatori in possibili acquirenti in un solo gesto, con le pubblicità su YouTube, con slide show, caroselli e video di 15 secondi comprensivi di call to action dirette all’acquisto, su Facebook.

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